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“A Porta San Paolo la luce della Resistenza fa germogliare 55 rose rosse: è il numero delle donne che con il loro coraggio e libertà difesero la città di Roma”. Così l’architetto Cesare Esposito presenta la manifestazione organizzata come di consueto l’8 settembre a partire dalle 18.30 con il patrocinio del Comune di Roma capitale e del municipio Roma VIII. Una manifestazione, spiega, che “evoca la pace e l’atto eroico di queste donne martiri con una festa che per incanto porta la città di Roma nella rinascita, con un fermo no alla guerra e per un nuovo umanesimo che fortifichi la pace, dono più prezioso dell’umanità”.

In occasione dell’evento verranno proiettati film sulla resistenza sulla Piramide e si esibiranno poeti e musicisti: “Invito tutti i presenti a portare strumenti musicali e a intonare insieme l’inno alla gioia: dobbiamo far amare la pace mai perduta”, aggiunge Esposito, che è anche l’ideatore di un progetto urbanistico per creare l’area alle donne martiri a Porta San Paolo. “Non bastano le lapidi, serve uno spazio vero di pace e la via maestra e promessa è chiudere al traffico via Persichetti e trasformare la zona in un anfiteatro di pace per incontri culturali”, dice l’architetto, che aggiunge: “Con umiltà chiedo a papa Francesco, molto amato da noi romani e artisti, che venga a porta San Paolo a benedire le lapidi delle donne martiri come atto di speranza e di pace”.

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