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La vespa orientalis sotto i riflettori in Italia: da Roma a Milano, da Napoli a Palermo, il nome dell’insetto è associato a preoccupazioni ed allarmi. Che caratteristiche ha la vespa orientalis? In cosa si distingue dalla vespa ‘normale’? E’ pericolosa? L’imenottero, che può essere riconosciuto per la banda gialla sulla parte posteriore del corpo, viene monitorato con particolare attenzione.

Secondo le informazioni diffuse dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, la vespa orientale è simile al calabrone europeo. In Italia l’insetto è una specie nativa, storicamente presente nelle regioni del Sud Italia. Ora, anche per le temperature più elevate e per il clima generalmente più mite, si sta espandendo anche nelle aree delle regioni del Nord Italia. “La sua pericolosità per l’uomo è del tutto comparabile a quella del calabrone europeo”, si legge sul sito dell’Istituto. L’insetto è particolarmente aggressivo nei confronti delle api da miele. Le precauzioni da mettere in atto per evitare di essere punti sono le stesse che si usano per proteggersi dai calabroni europei. In sostanza, quando si avvista un nido è opportuno richiedere l’intervento ai soggetti competenti.

A Roma, la Fondazione Bioparco ha diffuso informazioni dettagliate sull’insetto: “La Vespa orientalis NON ha una aumentata capacità di pungere rispetto al calabrone; i veleni sono simili (anche se ci sono pochi studi specifici) e simile è la muscolatura che muove addome e aculeo velenifero. La Vespa orientalis non appare più aggressiva di altre specie di vespe, anche se è più frenetica e rapida nei movimenti ed è molto attiva durante le ore più calde delle giornate torride”.

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