domenica, Ottobre 6, 2024
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c’è tempo fino al 13 marzo


C’è tempo solo fino al 13 marzo per decidersi a fare domanda e rientrare tra i beneficiari del sussidio anti-crisi. Ci sono infatti buone notizie per gli specializzandi iscritti all’Enpam: finalmente il Ministero del Lavoro ha sbloccato un’impasse che si trascinava da mesi, e ha dato il via libera all’Enpam a pagare i bonus da 200 euro e da 150 euro ad oltre 20mila giovani medici in specializzazione. I bonus, ricordiamo, sono previsti dal decreto Aiuti del 2022, e sono stati estesi ai professionisti autonomi senza partita IVA con il decreto interministeriale del Lavoro e delle Finanze del 7 dicembre scorso.

L’impasse superato

Il motivo dell’impasse era questo: i medici specializzandi sono iscritti sia all’Enpam sia, necessariamente, all’Inps. Dopo il rifiuto dell’Inps ad accettare eventuali domande per il sussidio, Enpam aveva preso in mano la situazione autorizzando le domande ma, non essendo l’ente in prima istanza autorizzato all’erogazione dei sussidi, si attendeva nel merito la pronuncia del ministero competente. Che è arrivata con esito positivo: l’Enpam potrà erogare i bonifici entro il 20 marzo, termine fissato per la rendicontazione finale.

Oltre 22mila bonifici in erogazione

Ma attenzione: per gli iscritti interessati, ma che non hanno ancora fatto domanda tramite l’area riservata del sito Enpam, il termine scade lunedì 13 marzo, dopodiché le istanze non verranno più ricevute. A mezzogiorno dell’8 marzo le domande di sussidio degli specializzandi ancora inevase erano 22.177, mentre 41mila colleghi pensionati o in attivi, avevano già ricevuto da mesi i loro bonifici, con un’anticipazione di oltre 11,5 milioni di euro da parte della Cassa di previdenza.

Oliveti: «Logico aiutare i colleghi»

«L’Enpam è l’ente di tutti i medici e gli odontoiatri – afferma il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti – ed è logico per noi intervenire a tutela dei colleghi specializzandi. Per evitare che in futuro si verifichino situazioni di questo tipo, ci auguriamo che il loro status previdenziale si semplifichi».



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