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Il generale: ”Non ho offeso nessuno, non ho espresso pareri politici ma solo pareri su questioni di attualità e sociali”

Il generale Vannacci
Il generale Vannacci

”Voglio essere giudicato per i fatti e per le azioni, non per quello che penso: per 37 anni ho garantito la difesa di neri, gialli, rossi, gay, ebrei, israeliani e di tutte le persone per le quali sono intervenuto nei vari teatri e operazioni, non vedo perché domani, solo per il fatto che ho pubblicato un libro mi dovrei comportare in maniera diversa”. Lo ha detto il generale Roberto Vannacci a margine della presentazione del suo libro ‘Il mondo al contrario’ a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, ribadendo di non aver ”leso la dignità di nessuno”. ”Non ho offeso nessuno, non ho espresso pareri politici ma solo pareri su questioni di attualità e sociali”, ha detto.

Tra le varie affermazioni, hanno fatto discutere quelle su Paola Egonu, stella della pallavolo italiana. ”Le parole sulla Egonu non hanno nulla di politico, sono tutte cose che io ho spiegato più volte e ci ritorno perché ho detto una cosa banale e scontata – ha sottolineato – Se io vado in giro per le strade di Tokyo con il passaporto giapponese in tasca nessuno mi identifica come un giapponese nonostante io possa avere la cittadinanza giapponese ma queste sono banalità. L’esistenza di varie etnie su questo pianeta è una banalità, non l’ho inventata io, non sono così intelligente, l’ho letta sui libri, l’ho studiata a scuola. Vogliamo negarla?”.

E sull’ipotesi di scendere in politica, Vannacci ha chiarito: ”Io faccio il soldato ma questa è una cosa che ho già detto a tutti”. ”Lunedì torno in servizio, oggi sono in licenza – ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti – Non sono stato spostato, sono stato avvicendato e sono nella stessa sede. Non sono stato sottoposto ad alcun procedimento disciplinare ma è in atto un’inchiesta sommaria che è volta a verificare che cosa sia successo. Al termine dell’inchiesta sommaria che verificherà i fatti, si prenderanno le decisioni. Quindi è una garanzia di neutralità e di legittimità che è proprio all’opposto dei processi di piazza che mi sono stati fatti all’inizio”.

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