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Mafia, Don Ciotti: "In Italia a fare la differenza è l’indifferenza, bisogna rigenerarsi"


Evento a Roma Tre, ‘oggi crimine si è normalizzato’

Mafia, Don Ciotti:

“La cultura può portare il suo contributo per contrastare le mafie, esattamente come l’educazione è generatrice di vita e cambiamento. Benvenga, quindi, che l’università crei delle condizioni per continuare a coltivare la memoria”. Così il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, a margine dell’evento ‘Roma Tre contro le mafie’ tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’ateneo romano.

“Roma Tre ha contribuito alla realizzazione della Giornata contro le mafie, ma per la prima volta tutte le università romane hanno aderito. Benvenga questa cosa, soprattutto in questo momento in cui nel nostro Paese a fare la differenza è l’indifferenza – ha continuato il presidente di Libera – Oggi la percezione è che si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato ma le mafie sono più forti di prima”.

“Oggi tacere diventa una colpa e parlare diventa una responsabilità civile. Non si può dimenticare che le mafie continuano a fare i loro affari. Nel codice genetico dei mafiosi c’è sempre un imperativo: rigenerarsi. Per questo, tocca anche a noi farlo attraverso una politica che non deve fare sconti”, ha concluso Don Luigi Ciotti.


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