sabato, Ottobre 5, 2024
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Ex naufrago sbotta contro la critica di Aldo Grasso: “Sei una vecchia macchina da scrivere”


La recensione che ha fatto Aldo Grasso dell’ultima edizione de L’Isola dei Famosi è stata velenosissima e un ex naufrago che ha partecipato, Daniele Radini Tedeschi, ha deciso di rispondergli via social.

Quando tramite il box domande un fan gli ha chiesto un’opinione in merito agli attacchi ricevuti da Aldo Grasso, l’ex naufrago ha così risposto:

“Nel 1992 in un articolo mi hai chiamato bambino da circo. Avevo solo sei anni allora. Purtroppo io conosco te solo perché parli di me, oltretutto sei una vecchia macchina da scrivere, tipo quelle Olivetti, che ormai non servono più a nessuno. Le tue recensioni non muovono pubblico perché oggi un utente riesce con un profilo social a condizionare molto di più a confronto di una critica fatta su un quotidiano. Quindi molto rispetto alle persone che danno delle opinioni e poco a chi parla dall’alto della carta stampata prendendosela con un bambino”.

Aldo Grasso a parte, l’ex naufrago ha parlato anche di Vladimir Luxuria: “In un’Italia sempre più omofoba, razzista, discriminatoria, Luxuria è stata la scelta più giusta. Donna garbata, intelligente, ha dato all’Isola un meraviglioso arcobaleno”. E delle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi che ha parlato di edizione che non lo ha soddisfatto. “Io personalmente non mi intendo di successi ma solo di fallimenti, può risponderti chi capisce di ascolti”.

Daniele Radini Tedeschi ha poi confessato che non parteciperebbe mai a Pechino Express, mentre valuterebbe l’ipotesi di fare il Grande Fratello in quanto trova Alfonso Signorini il “miglior conduttore di reality”.

Cosa aveva detto Aldo Grasso

“I concorrenti erano quasi tutti sconosciuti, per questo mi ha molto colpito una dichiarazione dell’opinionista Sonia Bruganelli (anche lei sconosciuta ai più) nel tentativo di spiegare il flop. Bruganelli voleva il sangue, Pier Silvo Berlusconi voleva l’eleganza? Il reality non è né uno né l’altro, ma soprattutto non è la realtà, è una realtà messa fra virgolette, interpretata, «pettinata». Dunque, i concorrenti, credendo di essere sé stessi, recitano comunque una parte o sono indotti a recitarla: dalla seconda edizione in poi, è una «realtà scritta» o, se volete, drammatizzata.

Altrimenti, cosa ci stanno a fare gli autori? Una delle regole basilari del reality, l’indistinzione tra vero e finto, finisce per confondere le persone ciniche di cuore ma ovvie nei ragionamenti, come ad esempio Bruganelli. – ha continuato Aldo Grasso – Il reality è «morto» perché tutto è diventato reality. C’è stata una lenta infiltrazione del genere in tutti gli altri format televisivi, nella politica, nella società, nella testa delle persone. Comunque, anche le opinioni «alla Bruganelli» hanno contribuito a insabbiarlo”.



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