domenica, Settembre 29, 2024
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Cosa succede al nostro organismo quando viene investito per troppo tempo dal caldo?



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Il caldo è uno dei principali responsabili dei malori estivi, tanto da risultare una delle prime cause di morte in America. Per difendersi da esso, bisogna regolare il proprio stile di vita e assumere maggiori quantità di liquidi possibili.

Cosa succede però quando il nostro corpo è sottoposto a un sole cocente e ad elevate temperature per diverse ore?

I medici hanno tentato di rispondere a questa domanda per decenni, finché ci si è resi conto che i malori provocati dal caldo non erano dovuti esclusivamente ad un’eccessiva disidratazione o alla perdita dei sensi.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, il calore può danneggiare il nostro corpo tramite tre processi. Il primo è collegato ai classici colpi di calore. L’innalzamento costante delle temperature altera pesantemente il nostro metabolismo, causando il progressivo collasso degli organi. Questo avviene perché la maggioranza degli enzimi che lavorano nelle nostre cellule riesce a farlo entro determinati range di temperatura. Se le temperature si alzano troppo, gli enzimi smettono di funzionare.

Quando il calore interno del nostro corpo raggiunge invece livelli eccessivamente elevati, l’organismo cerca invece di reindirizzare il flusso sanguigno verso la pelle nel tentativo di raffreddarsi. Tuttavia, questa soluzione porta il sangue e l’ossigeno ad allontanarsi da alcuni organi importanti, come stomaco e cervello, che smettono anch’essi di lavorare.

Se la carenza di sangue provoca in generale un calo nella presenza di nutrienti e la seguente morte cellulare, nell’intestino essa può consentire alle tossine e agli stessi batteri della flora intestinale di entrare in circolazione. Ciò quindi provoca coaguli, infezioni e insufficienza multiorgano.

“Tuttavia” afferma Ollie Jay, professore all’Università di Sydney in Australia “i danni più grandi li subisce il cuore”. Nel tentativo di svolgere la sua mansione, il cuore si sforza infatti enormemente nel pompare il sangue, mentre il corpo subisce l’aumento della temperatura.

Per non far abbassare la pressione sanguigna, il cuore cerca difatti di superare i suoi limiti, accettando il rischio di subire un infarto, pur di irrorare il cervello e il resto del corpo.

Infine la disidratazione prolungata può provocare uno shock che uccide lentamente diverse cellule dell’organismo, finché non arrivano le convulsioni e la morte.

Recentemente un migliaio di fedeli sono morti alla Mecca, per via del caldo estremo. Molti di loro presentavano i sintomi dei tre processi che abbiamo appena esposto.

Alcuni sono morti d’infarto, mentre altri sono svenuti per via dei problemi di pressione sanguigna, finendo calpestati dai loro vicini. Molte persone sono state anche ricoverate in ospedale, con sintomi di disidratazione.

Per prevenire ulteriori morti le autorità saudite stanno pensando di adoperare nuove misure per i prossimi mesi, che migliorino le condizioni di vita dei pellegrini in direzione della Grande Moschea della Mecca.



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