Nel cuore dell’Egitto, una scoperta archeologica ha rivelato un antico cimitero con più 300 tombe di mummie, ora soprannominato la “Città dei Morti“. Questo sito, che si estende per oltre 25.000 metri quadrati e si sviluppa su fino a 10 terrazze, è stato oggetto di scavi per cinque anni vicino al moderno Mausoleo di Aga Khan III.
Gli archeologi hanno recentemente scoperto 36 nuove tombe, utilizzate per circa 900 anni, dal VI secolo a.C. al IX secolo d.C. Ogni tomba conteneva i resti di 30-40 persone, con una percentuale significativa di bambini e adolescenti, molti dei quali deceduti a causa di malattie infettive e altri disturbi gravi come anemia, tubercolosi e organi malati.
Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha evidenziato l’importanza di questa scoperta, che getta luce su un periodo storico ricco di misteri. Ayman Ashmawy, a capo della Divisione delle Antichità Egizie del Consiglio Supremo delle Antichità, ha sottolineato come il ritrovamento offra nuove prospettive sulla vita e la morte nell’antico Egitto.
Patrizia Piacentini, archeologa dell’Università di Milano, guida un team di ricercatori per svelare ulteriori dettagli sulla città di Aswan, un tempo importante centro commerciale, cava di granito e avamposto militare sulla riva orientale del fiume Nilo, fondato circa 4.500 anni fa. “È stata davvero una scoperta spettacolare, unica in Egitto“, ha dichiarato Piacentini. “Gli abitanti di Aswan hanno ricoperto la collina con tombe. È una sorta di Città dei Morti“.
Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della storia egiziana, ma solleva anche interrogativi sulla cultura e le pratiche funerarie di un tempo. Gli studi futuri potrebbero rivelare come le malattie abbiano influenzato la popolazione e quali fossero le condizioni di vita di questi antichi abitanti. La “Città dei Morti” continua a custodire i suoi segreti, aspettando che gli archeologi ne svelino altri.
