domenica, Ottobre 6, 2024
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Anticipo storico per la vendemmia: per quale motivo?

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La vendemmia, il momento cruciale della produzione vinicola, quest’anno ha preso il via con notevole anticipo in diverse regioni italiane. Le ragioni di questa partenza precoce sono da ricercarsi nelle condizioni meteorologiche estreme che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, mettendo a dura prova i vigneti dello Stivale.

Nel sud Italia, la raccolta delle uve è iniziata già a metà luglio, con un anticipo di diverse settimane rispetto alla norma. La causa principale è stata la prolungata siccità che ha colpito queste regioni, spingendo i viticoltori a vendemmiare prima del previsto per evitare che la carenza d’acqua potesse danneggiare irreparabilmente i preziosi grappoli. Ma non in tutta Italia c’è lo stesso problema.

Spostandoci in Toscana e in Emilia-Romagna, la vendemmia è partita nella prima settimana di agosto, mentre in Lombardia, sia nella rinomata Franciacorta che nel pavese, si è cominciato a metà agosto. Qui, come dicevamo, le motivazioni sono state differenti: le abbondanti precipitazioni e le violente grandinate dei mesi precedenti avevano già compromesso parte del raccolto, e le elevate temperature delle ultime settimane hanno accelerato la maturazione delle uve superstiti.

In realtà, non tutto il male vien per nuocere: i grappoli raccolti precocemente tendono ad avere una minore concentrazione zuccherina e una maggiore acidità, il che può conferire ai vini una maggiore freschezza e una minore gradazione alcolica.

D’altra parte, le uve raccolte in ritardo, quando hanno raggiunto una maturazione più avanzata, possono dare origine a vini più corposi, con una maggiore complessità aromatica e una più elevata gradazione alcolica. Tuttavia, un’eccessiva maturazione può anche portare a una perdita di acidità e a un’eccessiva concentrazione zuccherina, con il rischio di ottenere vini troppo pesanti e poco equilibrati.

Il caldo poi è un altro problema serio, non solo per gli elicotteri ma anche per i lavoratori. Questi, infatti, sono costretti a lavorare sotto il sole cocente quando invece potrebbero aspettare fine agosto e inizio settembre per un clima un po’ più tranquillo.

Vale la pena ricordare che in alcune regioni si sta sperimentando con l’introduzione di nuove varietà di uve più resistenti alle alte temperature e alla siccità (al contrario di questa uva fosforescente giapponese) mentre in altre si stanno adottando tecniche di gestione del vigneto volte a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, come l’irrigazione di precisione o l’utilizzo di reti antigrandine.

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