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alti livelli di sesso non protetto tra gli adolescenti


Cala l’uso del preservativo tra gli adolescenti. Lo rivela un rapporto dell’OMS Europa che riferisce anche un preoccupante aumento del rischio di infezioni sessualmente trasmissibili (IST) e gravidanze indesiderate. Quasi il 30% degli adolescenti ha, infatti, dichiarato di non aver utilizzato né il preservativo né la pillola anticoncezionale durante l’ultimo rapporto.

L’uso del preservativo tra gli adolescenti sessualmente attivi è diminuito significativamente dal 2014 ed espone i giovani a un alto rischio di IST.

Il rapporto evidenzia che una buona percentuale di quindicenni sessualmente attivi ha rapporti sessuali non protetti. L’OMS avverte che ciò può avere conseguenze di vasta portata per i giovani, tra cui gravidanze indesiderate, aborti non sicuri. E anche un rischio aumentato di contrarre malattie sessualmente trasmissibili.

L’elevata prevalenza di sesso non protetto indica lacune nell’educazione sessuale completa e adeguata all’età, tra cui l’educazione alla salute sessuale e l’accesso ai metodi contraccettivi.

Pervasiva la diminuzione dell’uso del preservativo   

Una nota dell’OMS riporta che la diminuzione dell’uso del preservativo è pervasiva e riguarda più paesi e regioni. Sottolinea, quindi, l’urgenza di intervenire con azioni mirate per affrontare queste tendenze preoccupanti e promuovere pratiche sessuali più sicure tra i giovani.

«Sebbene i risultati del rapporto siano sconfortanti, non sono sorprendenti», ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa. «Un’educazione sessuale completa e adeguata all’età rimane trascurata in molti paesi. E laddove è disponibile, è stata sempre più attaccata negli ultimi anni con la falsa premessa che incoraggia il comportamento sessuale. Quando la verità è che dotare i giovani delle giuste conoscenze al momento giusto porta a risultati di salute ottimali legati a comportamenti e scelte responsabili. Abbiamo bisogno di un’azione immediata e sostenuta, supportata da dati e prove, per fermare questa cascata di risultati negativi».

Urge fornire un’educazione sessuale ai giovani 

I risultati sottolineano l’importanza di fornire un’educazione e risorse complete sulla salute sessuale ai giovani.

«Un’educazione sessuale completa è fondamentale per colmare queste lacune». Così András Költő dell’Università di Galway, autore principale del rapporto. A tutti i giovani bisogna dare gli strumenti per «prendere decisioni consapevoli sul sesso in un momento particolarmente vulnerabile della loro vita. Cioè, mentre passano dall’adolescenza all’età adulta. Ma l’educazione deve andare oltre la semplice fornitura di informazioni. I giovani hanno bisogno di spazi sicuri per discutere di questioni come il consenso, le relazioni intime, l’identità di genere. E anche l’orientamento sessuale, e noi (governi, autorità sanitarie ed educative e organizzazioni della società civile) dovremmo aiutarli a sviluppare competenze di vita cruciali. Tra queste, una comunicazione e un processo decisionale trasparenti e non giudicanti».

Investimenti sostenibili nell’educazione sessuale

Il rapporto chiede investimenti sostenibili nell’educazione sessuale completa e adatta all’età, in servizi per la salute sessuale e riproduttiva adatti ai giovani. E in politiche e ambienti favorevoli alla salute e ai diritti degli adolescenti. Tali risorse dovrebbero essere rese disponibili sia in contesti scolastici che extrascolastici.

L’ufficio regionale per l’Europa dell’Oms invita i decisori politici, gli educatori e gli operatori sanitari a dare priorità alla salute sessuale degli adolescenti. In particolare, chiede di:

  • Investire in un’educazione sessuale completa.
  • Migliorare l’accesso ai servizi per la salute sessuale adatti ai giovani.
  • Garantire che gli adolescenti ovunque abbiano accesso a servizi per la salute sessuale riservati, non giudicanti e accessibili.
  • Incoraggiare conversazioni aperte sulla salute sessuale all’interno delle famiglie, delle scuole e delle comunità per ridurre lo stigma e aumentare la consapevolezza.
  • Fornire una formazione specializzata per insegnanti e operatori sanitari.
  • Indagare le ragioni sottostanti al declino dell’uso del preservativo.



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