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Il turismo delle radici emerge come un’importante opportunità economica per l’Italia, con un potenziale impatto di 65 miliardi di euro in spesa diretta e fino a 141 miliardi considerando il moltiplicatore economico. Le principali fonti di turisti sono Brasile, Argentina e Stati Uniti, a causa dei legami storici di emigrazione. Le regioni più avvantaggiate sono Veneto, Campania e Sicilia, con un passato significativo di emigrazione.

Un Position Paper presentato al Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” analizza i benefici del turismo delle radici, che rappresenta circa il 15% delle presenze turistiche in Italia. Nel 2023, il paese ha registrato oltre 134 milioni di arrivi. La diaspora italiana, con circa 80 milioni di discendenti nel mondo, rappresenta una risorsa cruciale. La maggior parte degli intervistati esprime il desiderio di visitare l’Italia per riscoprire il proprio patrimonio. I turisti delle radici tendono a soggiornare più a lungo, portando vantaggi alle economie locali.

Il Governo italiano ha dichiarato il 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo” e lanciato il programma “Italea”, con un investimento di 20 milioni di euro, per promuovere il turismo delle radici. Questo programma intende facilitare i viaggi verso i luoghi di origine e valorizzare il patrimonio culturale italiano. Le esperienze di altri Paesi che hanno coinvolto le loro comunità diasporiche dimostrano come strategie mirate possano rafforzare il legame con le comunità all’estero.

Lo studio ha identificato sei aree prioritarie per attrarre le comunità della diaspora. Un approccio multi-ministeriale è essenziale per elevare il turismo delle radici a una strategia a lungo termine, con iniziative per migliorare l’offerta culturale e infrastrutturale. Si suggerisce di semplificare il processo per ottenere la doppia cittadinanza e di sviluppare meccanismi di finanziamento per sostenere le comunità della diaspora.

In particolare, è necessaria una campagna di comunicazione per promuovere il turismo delle radici e la creazione di una banca dati nazionale per facilitare la ricerca genealogica. Il turismo delle radici potrebbe anche aiutare a ridurre la stagionalità del settore turistico, garantendo un flusso più uniforme di visitatori durante tutto l’anno. Inoltre, può contribuire a un settore turistico più sostenibile, migliorando lo sviluppo economico delle regioni italiane.

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