carcere norma anti gandhi

La Camera dei Deputati ha approvato la cosiddetta “norma anti-Gandhi”, che prevede pene detentive per chi interrompe il traffico stradale o ferroviario durante le proteste. Questa etichetta, attribuita dai partiti di opposizione, deriva dall’associazione con la disobbedienza civile non violenta di Gandhi. La nuova normativa prevede pene che vanno da un mese a due anni di carcere, a seconda che l’interruzione coinvolga una o più persone. Tuttavia, si stima che i manifestanti non subiranno realmente pene detentive, poiché le condanne inferiori a quattro anni possono spesso portare a misure alternative.

La norma sembra essere focalizzata principalmente contro il movimento Ultima Generazione, ma in realtà colpirà qualsiasi protesta che comporti occupazioni stradali, come quelle degli attivisti per il Ponte sullo Stretto di Messina o dei lavoratori che chiedono diritti migliori. Questa iniziativa legislativa si affianca a una legge recente, volta a reprimere gli eco-vandali, con l’introduzione di un nuovo reato, il 634-bis, che punisce l’occupazione abusiva di abitazioni altrui con pene tra 2 e 7 anni di reclusione.

Il governo sostiene che misure più puntuali siano necessarie, poiché i meccanismi attuali per affrontare le occupazioni abusive risultano lenti e inadeguati. Inoltre, è stata prevista una significativa novità: in caso di occupazione dell’unico domicilio di un denunciante, le forze di sicurezza possono entrare nel locale forzando la porta per restituire le chiavi al legittimo proprietario, accelerando così il processo di sgombero che in precedenza poteva richiedere settimane.

Le opposizioni hanno fortemente contestato queste misure, definendole come “liberticide” e sostenendo che esistano già leggi adeguate per affrontare le occupazioni abusive. Figure di spicco come Gianni Cuperlo e Laura Boldrini hanno espresso preoccupazione per l’impatto potenziale su studenti e lavoratori, temendo che chiunque partecipi a una protesta possa affrontare accuse penali. Anche Angelo Bonelli ha denunciato la legge come un attacco alla qualità democratica del Paese. Riscontri e manifestazioni del malcontento da parte di attivisti e politici segnano un clima di tensione around queste nuove disposizioni legali.

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