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Il 11 settembre 2024, un gruppo di attivisti ha organizzato un’azione di protesta nei pressi del Colosseo in solidarietà con i palestinesi arrestati a marzo a L’Aquila, accusati di terrorismo. Gli antagonisti, che hanno esibito bandiere palestinesi, hanno esposto uno striscione con la scritta: “Free Mansour, free Anan subito – Terrorista è Israele, Italia complice”, firmato dai gruppi Cambiare Rotta e Osa. Questo gesto mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione di Mansour e Anan, due uomini coinvolti nella controversa vicenda giudiziaria.

I manifestanti hanno voluto richiamare l’attenzione sul fatto che Mansour è stato recentemente trasferito in un Centro di permanenza per i ritiri (Cpr) dopo essere stato scarcerato, mentre Anan rimane in carcere in attesa del processo, una situazione descritta come misura preventiva. L’azione ha suscitato un interesse notevole sui social media, dove Cambiare Rotta ha condiviso informazioni sulle condizioni legali dei due. Il post ha evidenziato le ingiustizie che i due giovani palestinesi avrebbero subito e ha chiesto il loro rilascio immediato.

Questa mobilitazione è parte di un più ampio movimento di solidarietà con i palestinesi, che ha visto negli ultimi anni un crescente attivismo in molte città italiane. I gruppi coinvolti hanno spesso denunciato il ruolo dell’Italia e degli stati europei nella questione palestinese, accusandoli di complici delle politiche israeliane. Le proteste sono spesso caratterizzate da slogan contro l’occupazione israeliana e chiedono giustizia per il popolo palestinese.

L’incontro vicino al Colosseo, un simbolo della cultura e della storia italiana, ha rappresentato un modo per unire la lotta locale con quella globale per i diritti umani e la giustizia sociale. Questa manifestazione non solo ha cercato di ottenere un’attenzione immediata sui casi specifici di Mansour e Anan, ma ha anche mirato a promuovere una discussione più ampia sulle violazioni dei diritti umani nei territori occupati e sul ruolo che le nazioni europee hanno nel facilitare tali situazioni.

In sintesi, il blitz rappresenta un’importante espressione di solidarietà con i palestinesi, evidenziando le tensioni interne all’Italia riguardo alle questioni di giustizia e diritti umani.

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