Asia Argento Donne

Piero Chiambretti è tornato con il suo programma “Donne Sull’Orlo di Una Crisi di Nervi”, e tra i membri fissi del cast figura anche Asia Argento. Durante l’ultima puntata, l’attrice ha realizzato un monologo incentrato sul movimento MeToo e sulle conseguenze delle accuse ricevute dai media, che hanno influenzato gravemente la sua carriera e reputazione. Si è riferita in particolare al suo allontanamento da “X Factor” nel 2018, dopo le accusa di Jimmy Bennett.

Asia ha espresso il suo disappunto per l’evoluzione del movimento MeToo, dichiarando che l’innocente iniziativa di denuncia si sia trasformata in uno spettacolo mediatico, dove la vera colpa risiederebbe nei giornalisti che, secondo lei, manipolano le storie delle vittime. Ha affermato che, invece di sostenere coloro che hanno denunciato abusi, i media puntano a creare scandalo e indignazione, perdendo di vista la questione morale e riducendo le vittime a semplici soggetti da sfruttare per vendere più copie o guadagnare clic sul web.

Asia ha dichiarato: «Da vittima sono stata trasformata in carnefice» a causa di un articolo che l’ha travolta senza un processo legale. Ha perso il lavoro e la sua reputazione ha subito un danno considerevole. Secondo la sua analisi, il pubblico è troppo attirato dal melodrama delle vicende famose e non si preoccupa realmente delle vittime; preferisce osservare le disavventure delle celebrità per sentirsi moralmente superiori.

Ha anche toccato il tema del “tribunale mediatico”, definendolo una forma di controllo da parte degli uomini per riaffermare la loro autorità sulle donne, colpendo i loro diritti. Parlando degli sviluppi nel dibattito pubblico, ha sottolineato come, dopo il MeToo, la prima cosa a essere messa in discussione negli Stati Uniti sia stato il diritto all’aborto. Despite being seen as a catalyst for the movement, Asia non si considera né una paladina né una vittima, ma riconosce di aver imparato molto sulle dinamiche umane. Ha concluso con una riflessione provocatoria: «Chi non ha peccato, scagli la prima accusa», invitando a una vera autoanalisi piuttosto che a punire gli altri.

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