«Il nostro dipartimento contava ottanta dipendenti.
La metà erano tirocinanti o stagisti senza alcuna esperienza pregressa, con contratti a termine e paghe ridicole. Erano loro a mandare avanti la baracca, mentre inseguivano il sogno di essere assunti a tempo indeterminato.
La metà erano tirocinanti o stagisti senza alcuna esperienza pregressa, con contratti a termine e paghe ridicole. Erano loro a mandare avanti la baracca, mentre inseguivano il sogno di essere assunti a tempo indeterminato.
Indossavano gilet sportivi o pile di colori acidi, adottavano alveari, si tatuavano animali antropomorfi inquietanti sulle braccia, sfogavano la loro rabbia con morigeratezza.
Convivevano con drammi esistenziali ingarbugliati, incapacità di esprimere sentimenti, calo del desiderio sessuale, egomania e narcisismo patologico. Tuttavia ciò che temevano di più era essere considerati degli scansafatiche.
Erano tutti sotto pressione.»
📚 ”Gli straordinari”, Edoardo Vitale