traffico migranti social

La polizia di Palermo ha recentemente smantellato una vasta rete di traffico di migranti che operava attraverso i social media. In un’operazione conclusasi il 14 settembre, sono state chiuse 728 pagine, gruppi e profili che promuovevano viaggi illegali dalle coste nordafricane all’Italia. Ulteriori 300 pagine sono attualmente sotto indagine e potrebbero essere oscurate nei prossimi giorni. Le indagini erano iniziate a novembre 2023 e sono state condotte dalla polizia di Palermo in collaborazione con il Servizio centrale operativo e la Squadra mobile locale.

I trafficanti di esseri umani utilizzavano piattaforme come Facebook e Instagram per pubblicizzare viaggi verso l’Italia. Questi profili, prevalentemente gestiti da criminali attivi in Libia ed Egitto, funzionavano come agenzie di viaggio per migranti disperati, offrendo pacchetti promozionali e promettendo un accompagnamento fino alle coste italiane.

Incoraggiando la partenza, le pagine social fornivano dettagli sui costi e sulle modalità di viaggio. Ogni migrante pagava circa 4.600 euro per il viaggio, con pagamenti effettuati attraverso circuiti di money transfer, che complicano la tracciabilità delle transazioni per le autorità. I trafficanti offrivano anche pacchetti “vip” a prezzi maggiori, garantendo condizioni di viaggio migliori, mentre per donne, bambini e famiglie erano previsti sconti per incentivare le partenze.

La chiusura di queste pagine rappresenta un duro colpo per alcuni gruppi criminali, ma il fenomeno del traffico di migranti rimane complesso e difficile da combattere. I social media si sono rivelati uno strumento potente per i trafficanti, consentendo loro di raggiungere facilmente nuovi potenziali migranti e di diffondere le loro offerte illegali a livello globale.

L’operazione di Palermo segue eventi tragici nel Mar Mediterraneo, come l’affondamento di un’imbarcazione di migranti a 17 miglia dalla costa di Siracusa, con due morti e un disperso. La polizia continua a lavorare in collaborazione con Meta per combattere queste attività illecite, evidenziando l’importanza di gestire l’annosa questione del traffico di migranti attraverso canali digitali. La situazione rimane allarmante e richiede interventi coordinati e risoluti da parte delle autorità competenti.

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