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Il caso dell’omicidio avvenuto a Viareggio coinvolge Cinzia Dal Pino, che ha investito un uomo, deceduto successivamente a causa delle lesioni riportate. Inizialmente, la vittima era stata identificata come Said Malkoun, un algerino di 47 anni sbarcato in Italia nel 2004. Tuttavia, recenti sviluppi suggeriscono che il vero nome dell’uomo potrebbe essere Nourdine Naziki e che fosse di origine marocchina. Le sorelle della vittima, contattate da Casablanca, hanno fatto appello per ottenere giustizia, esprimendo il loro dolore e la loro indignazione per la morte del fratello.

Le indagini stanno proseguendo e la Procura, guidata da Domenico Manzione, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. È previsto un test del DNA che aiuterà a confermare l’identità della vittima prima che il corpo possa essere restituito alla famiglia. I primi risultati dell’autopsia hanno rivelato che la causa della morte è stata un’emorragia provocata dalla rottura dell’aorta, ferita subita durante l’impatto con l’auto di Cinzia Dal Pino. Il legale della donna ha fatto notare che non ci sono segni di pneumatici sul corpo, il che ha sollevato ulteriori interrogativi sulle circostanze esatte dell’incidente.

Cinzia Dal Pino, che al momento si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ha agito dopo aver subito uno scippo della sua borsetta, secondo quanto dichiarato. La Procura ha ritenuto ci fosse un alto rischio di reiterazione del reato, portando alla richiesta di custodia cautelare.

La questione dell’identità della vittima rimane centrale, dato che l’errata identificazione iniziale ha complicato la situazione. Le famiglie coinvolte sono in attesa di un chiarimento definitivo che possa fare luce sulle circostanze tragiche di questo evento, sollevando anche domande sulle possibili conseguenze legali per Dal Pino. L’attenzione dei media continua a mantenere alta la visibilità su questo caso, che ha colpito l’opinione pubblica e ha sollevato dibattiti sulla giustizia fai-da-te e sulla sicurezza.

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