Il 18 settembre 2024, la Roma ha sorpreso tutti esonerando Daniele De Rossi dalla sua posizione di allenatore. Questa decisione è stata inaspettata, anche se da alcuni giorni si erano sentite voci su un possibile cambio. Francesco Totti, ex capitano della squadra, aveva predetto la situazione parlando della pressione che De Rossi avrebbe affrontato come allenatore. Totti affermava che De Rossi era un “parafulmine” e che, indipendentemente dai risultati, sarebbe stato lui a subire le conseguenze.
L’ex numero 10 della Roma aveva inoltre sottolineato l’importanza del supporto della società e la necessità di una comunicazione chiara riguardo agli obiettivi della squadra. Secondo Totti, se la dirigenza non si fosse espressa con chiarezza, il carico della responsabilità sarebbe ricaduto completamente su De Rossi, proprio come era accaduto con il suo predecessore, José Mourinho. Totti aveva avvertito che, senza un forte supporto, sarebbe stato difficile per De Rossi affrontare le critiche della tifoseria, che è sempre esigente e non perdona quando i risultati non arrivano.
La situazione di De Rossi era complicata poiché, nonostante la sua esperienza e conoscenza del club, la pressione di dover portare risultati immediati lo poneva in una posizione vulnerabile. La decisione di esonerarlo mette in evidenza le difficoltà nel trovare stabilità e fortuna in un ambiente calcistico in cui le aspettative sono elevate.
In sintesi, l’esonero di Daniele De Rossi è un chiaro esempio delle sfide che gli allenatori devono affrontare, specialmente in una piazza come quella di Roma, dove passione e aspettative possono diventare un peso insostenibile. Come aveva avvertito Totti, senza un forte supporto dalla dirigenza e una visione chiara per il futuro, gli allenatori possono rapidamente diventare capri espiatori delle delusioni. La Roma dovrà ora navigare le acque tumultuose di un nuovo inizio, mentre De Rossi si prepara ad affrontare le conseguenze di una decisione inaspettata.