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Nel processo Open Arms, Matteo Salvini ha risposto alle richieste di risarcimento di circa un milione di euro, sottolineando la sua posizione. Non si sente di meritare sei anni di carcere, affermando che tale pena non viene neppure inflitta a reati gravi come pedofilia e rapina. Durante il programma “Cinque minuti” su Rai1, il ministro ha chiarito che l’ONG Open Arms chiede 380 mila euro, mentre altri risarcimenti oscillano tra i 30 e i 50 mila euro.

Salvini ha sostenuto che nessuna legge obbliga ad aprire i confini dell’Italia per i migranti clandestini che arrivano su navi straniere, affermando di non aver alcun rimorso riguardo alle sue decisioni. Ha dei timori nel dover spiegare ai suoi figli la possibilità di una condanna e ha ricevuto supporto da molti cittadini, anche da quelli che non lo votano, il quale sottolinea l’importanza di non cedere di fronte alle pressioni.

Secondo il vicepremier, le responsabilità di questo processo ricadono sull’opposizione, in particolare su PD, 5 Stelle e Renzi, che lo avrebbero mandato in giudizio. Ciononostante, Salvini ha affermato che non ha mai desiderato lo stesso destino per i suoi avversari politici. Intende continuare la sua battaglia legale, arrivando fino in Cassazione, senza considerare dimissioni o un accordo di patteggiamento. Rivendica di aver fatto il suo dovere come ministro, proteggendo i confini italiani e trattando i migranti come problemi da risolvere.

Salvini ha evidenziato che durante il suo mandato ha quasi azzerato gli sbarchi di migranti e ridotto il numero di morti nel Mediterraneo. Ha rivendicato la legittimità delle sue azioni come parte di un dovere per il paese. Ritiene che la maggior parte dei giudici italiani sia indipendente e non influenzata ideologicamente, desiderando solo di continuare a servire nel suo ruolo.

Infine, ha notato un’ondata di solidarietà da parte di molti cittadini sui social media, evidenziando che ci saranno gazebo nelle piazze italiane per ribadire che proteggere i confini non è un reato, ma una legittima difesa.

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