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Il 22 settembre 2024, Stefano Andreotti ha chiarito che non esisteva alcun dissidio tra suo padre Giulio Andreotti e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Questa affermazione arriva in risposta alle polemiche sollevate dalle dichiarazioni di Rita Dalla Chiesa riguardo al presunto “favore fatto a un politico” in relazione all’omicidio del padre, il generale, avvenuto a Palermo il 3 settembre 1982.

Stefano Andreotti, in una lunga intervista con l’AdnKronos, ha condiviso un’importante corrispondenza tra suo padre e il generale risalente al 1979, evidenziando il legame positivo tra i due. Nella prima lettera, scritta il 3 settembre 1979, Giulio Andreotti esprime il suo apprezzamento per la decisione di Dalla Chiesa di rimanere alla guida del nucleo antiterrorismo, rinunciando così a un incarico precedente come generale dei carabinieri. Andreotti scrive: “Caro generale, so che accettare la conferma all’incarico le costa, ma conosco anche il suo patriottismo.” Conclude la lettera porgendo auguri di buon lavoro.

Il generale Dalla Chiesa risponde il 16 settembre 1979, esprimendo gratitudine per le parole di incoraggiamento. Riconosce la benevolenza di Andreotti e la considerazione che ha per lui. La lettera del generale rivela il suo stato d’animo durante un periodo difficile, affermando che le gentili espressioni di Andreotti gli hanno dato un po’ di ossigeno. Dalla Chiesa spera che le sue aspirazioni possano realizzarsi presto e sottolinea l’importanza di conservare un atteggiamento umile e modesto al servizio dello Stato. Rinnova i suoi sentiti ringraziamenti al presidente, confermando il suo impegno verso il governo e la collettività.

Questa corrispondenza testimonia non solo il rispetto reciproco tra i due uomini, ma anche l’importanza del loro ruolo nel contesto socio-politico italiano dell’epoca. La chiarificazione di Andreotti appare quindi cruciale per sfatare i miti legati a eventuali tensioni tra due figure significative della lotta contro il terrorismo nel Paese. La narrazione familiare di Stefano Andreotti vuole ristabilire una verità storica e ripristinare il legame di stima tra il politico e il generale.

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