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Il 22 settembre 2024, Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha espresso la contrarietà del partito all’introduzione di una tassa sugli extraprofitti, sottolineando che tale misura potrebbe danneggiare le banche di prossimità e creare instabilità nei mercati, a danno dell’Italia. Tajani ha scritto su X, il social media, che è fondamentale stabilire un tavolo di confronto con le banche per concordare soluzioni che possano giovare ai conti pubblici.

Intervenendo sul Corriere della Sera, Tajani ha ribadito che il partito si oppone fermamente alle tasse imposte dall’alto. Ha affermato che se le banche possono offrire un contributo alle finanze statali in modo concordato, questa sarebbe una strada più positiva. Ha messo in guardia contro una tassa generalizzata, che colpirebbe in particolare le banche popolari e di credito cooperativo, le quali forniscono prestiti ai cittadini e necessitano di protezione. Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, ha supportato Tajani, evidenziando che una nuova tassa sugli extraprofitti potrebbe compromettere la credibilità del paese e avere effetti negativi sulle piccole banche locali.

Barelli ha anche avvertito riguardo all’impatto di eventuali tasse retroattive non previste dalle normative, poiché questo avrebbe conseguenze negative sui mercati. Si è richiamata l’importanza di misure concordate con il sistema bancario, che ha un interesse diretto nella stabilità e nella crescita economica dell’Italia. Di fronte alla questione delle finanze pubbliche, Forza Italia ha dichiarato di attendere i dati dell’Istat, previsti come positivi.

In sintesi, Forza Italia si oppone fermamente a una tassa sugli extraprofitti, difendendo l’importanza delle banche locali e proponendo un dialogo con il settore bancario per trovare soluzioni più efficaci e condivise. L’obiettivo è salvaguardare la stabilità economica del paese e le piccole realtà territoriali, evitando misure fiscali che possano avere ripercussioni negative su di esse e sull’economia in generale.

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