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Omer, una società quotata su Euronext Growth Milan, è attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario. Nel primo semestre del 2024, ha registrato ricavi per circa 39,3 milioni di euro, segnando una crescita del 19% rispetto ai 33 milioni dello stesso periodo del 2023. Questo incremento è attribuibile principalmente a un aumento dei volumi di produzione e, in parte, a un rialzo dei prezzi di vendita, dovuto alla presenza di clausole di revisione nei contratti. L’EBITDA ha raggiunto gli 8 milioni di euro, con una crescita dell’11% rispetto ai 7,2 milioni del primo semestre 2023, e un EBITDA Margin del 20,3%. L’utile netto è stato di 4,5 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto ai 3,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

L’Amministratore Delegato, Giuseppe Russello, ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, che mostrano una crescita di tutti gli indicatori economici e un aumento continuo dei volumi di produzione, grazie a numerosi progetti in cui la società è coinvolta. Durante questo semestre, Omer ha acquisito nuove commesse diversificate, in linea con la strategia di crescita dell’azienda. Per cogliere le nuove opportunità di business, sono stati effettuati investimenti significativi per il Plant B, avviato nel 2020, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e aumentare la capacità produttiva, consolidando così la posizione di leadership nei mercati internazionali.

La Posizione Finanziaria Netta Consolidata del Gruppo mostra una liquidità positiva di circa 17,4 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 19,8 milioni del 31 dicembre 2023. Questo calo è principalmente dovuto all’aumento del capitale circolante, causato dall’incremento delle risorse destinate a rafforzare il magazzino e dall’aumento dei crediti verso clienti. Infine, il backlog dell’azienda ammonta a 122 milioni di euro, sostanzialmente invariato rispetto ai 125 milioni di euro rilevati alla fine del 2023, mentre il soft backlog è di 229 milioni di euro, leggermente ridotto rispetto ai 243 milioni di euro di fine anno, a causa delle conversioni in backlog avvenute nel corso dell’anno.

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