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Nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, emerge una lettera scritta da Filippo Turetta ai suoi genitori subito dopo l’uccisione dell’ex fidanzata. Scritto il 19 novembre, mentre Turetta era in attesa di estradizione in Germania, il documento rivela profondi rimorsi e paura da parte dello studente. Nella lettera, Turetta denuncia il suo stato di detenzione, sottolineando che finora il trattamento in carcere è stato professionale. Tuttavia, esprime una crescente paura di tornare in Italia a causa della sua notorietà, frutto della gravità del crimine commesso.

Turetta afferma di meritare l’odio che ha generato e che la sua vita è stata rovinata, riconoscendo la gravità del suo gesto e la sua responsabilità nei confronti delle persone colpite dalla sua azione. Donando ai genitori il suo profondo dolore, esplica il suo amore per Giulia, descrivendola come la persona più importante della sua vita, mentre esprime un rifiuto di giustificare la sua azione e un desiderio di tornare indietro nel tempo.

Il giovane si sente colpevole e afferma che non esiste perdono per ciò che ha fatto. Si preoccupa per il benessere dei suoi genitori, temendo che possano essere giudicati a causa delle sue scelte, nonostante dichiarino di averlo cresciuto nel migliore dei modi. Nella lettera esprime pensieri suicidi, ritenendosi un codardo perché non riesce a mettere in pratica questi desideri di fuggire dalla sua sofferenza.

Turetta espone una vita segnata da angoscia e autodisprezzo, pensando che per i suoi genitori sarebbe stato meglio se lui fosse morto. Sente il peso della sua esistenza e afferma che avrebbe premuto un pulsante per il suicidio se fosse stato a disposizione, raccontando di aver pensato a vari metodi per togliersi la vita, senza mai riuscirci.

La lettera di Turetta, quindi, non solo documenta la sua vergogna e rassegnazione, ma offre uno sguardo inquietante sulla sua psiche, caratterizzata da un intenso dolore e dalla ricerca di redenzione, mentre si prepara a confrontarsi con la giustizia per il suo gesto inaccettabile.

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