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Il 25 settembre 2024, Vittorio Feltri, noto giornalista e opinionista, è tornato a esprimere le sue idee sulle piste ciclabili e sui ciclisti durante un’intervista a “La Zanzara”. Le sue dichiarazioni iniziali avevano suscitato una forte polemica, in particolare quando ha affermato, in tono umoristico, che si divertirebbe se i ciclisti venissero travolti da un’auto. Feltri ha chiarito che la sua era solo una battuta e non intendeva offendere nessuno. Tuttavia, ha ribadito il suo disprezzo per le piste ciclabili, considerandole una “rovina” e affermando che i ciclisti “rompono i coglioni”.

Abitante di Milano, Feltri si sente circondato da un aumento del traffico e dai pericoli associati alla presenza dei ciclisti. Ha raccontato di aver avuto una bicicletta da giovane, quando le condizioni stradali erano molto diverse, e ha espresso preoccupazione per la sicurezza degli stessi ciclisti oggi. Inoltre, ha risposto a chi ha chiesto le sue dimissioni dal Consiglio regionale della Lombardia, affermando che non sente il bisogno di giustificarsi per la propria posizione, nemmeno riguardo alla frequenza con cui partecipa alle sedute.

Feltri ha anche rivelato il suo stipendio annuale come consigliere, dicendo che guadagna circa 96.000 euro, una somma che considera esigua rispetto ad altre opportunità. La sua risposta al giornalista David Parenzo, che lo interrogava riguardo alla sua carriera politica, è stata sarcastica, invitandolo a svolgere il suo lavoro di giornalista. Ha chiuso l’intervista con un’affermazione provocatoria, suggerendo che, nonostante le polemiche, non ha intenzione di scusarsi per il suo commento.

Le dichiarazioni di Feltri hanno sollevato un acceso dibattito sulla sicurezza stradale e sui diritti dei ciclisti, con la sua posizione che mette in luce un contrasto tra le esigenze dei ciclisti e quelle degli automobilisti nella città di Milano. Le sue affermazioni, pur essendo presentate in chiave umoristica, hanno rivelato un sentimento diffuso di frustrazione verso le modificazioni delle infrastrutture urbane e la crescente complessità della viabilità cittadina.

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