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Il voto per l’elezione dei nuovi consiglieri del Cda della Rai, in programma per il 26 settembre, provoca divergenze tra le opposizioni. Il Partito Democratico (Pd), guidato da Elly Schlein, decide di non partecipare, adottando una strategia di coerenza e mobilitazione. Schlein sottolinea che non c’è motivo di rinnovare il Cda, dato che già controllano la Rai, e invita gli altri partiti a spiegare eventuali cambiamenti di posizione. Italia Viva si allinea alla scelta del Pd, affermando di voler rispettare il patto siglato.

D’altro canto, il Movimento 5 Stelle (M5S) e Alleanza Verdi Sinistra (Avs) partecipano al voto, ritenendo che l’Aventino rappresenti un interesse pubblico e non vogliono lasciare il Cda solo ai candidati della maggioranza. I Cinque Stelle propongono di confermare Alessandro Di Majo, mentre Avs suggerisce Roberto Natale.

Forza Italia invita i suoi membri a essere presenti in aula, sottolineando l’importanza della votazione per una nuova governance della Rai. Il capogruppo Barelli richiama l’attenzione riguardo alla posizione della leadership del centrodestra, impegnata ad assicurare una nuova gestione dell’azienda. La candidata proposta da Forza Italia per la presidenza è Simona Agnes, definita “la persona giusta, al posto giusto”. La maggioranza, rappresentata da esponenti di Forza Italia, critica l’atteggiamento dell’Aventino e ribadisce la disponibilità a lavorare sulle riforme della Rai.

Il centrodestra non ha ancora ufficializzato i candidati, poiché le trattative continuano. Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, assicura la compattezza della coalizione ma ammette che la situazione può cambiare, poiché la presidenza richiede un consenso di due terzi dalla Commissione di Vigilanza. Fratelli d’Italia dovrà nominare una delle tre donne nel consiglio, con Valeria Falcone e Federica Frangi in lizza, mentre la Lega potrebbe sostenere l’ex direttore di Rai2, Antonio Marano. Gli azzurri sono preoccupati di perdere la presidenza se non otterranno i voti necessari in Vigilanza, cedendo quindi il posto a Marano.

La situazione si preannuncia complessa danzando tra alleanze e sfide interne alle opposizioni e tra le varie forze politiche.

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