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Un anno dopo la morte di Matteo Messina Denaro, il cinema Marconi di Castelvetrano, unico cinema del paese in provincia di Trapani, ha deciso di non proiettare il film “Iddu”, che racconta la vita del noto boss di Cosa Nostra. La decisione è stata presa dal gestore Salvatore Vaccarino, il cui cognome è noto in città poiché è il figlio dell’ex sindaco Antonio Vaccarino, deceduto tre anni fa. Vaccarino ha affermato che il film non suscita interesse nella comunità locale.

Il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, ha reagito promettendo di cercare di convincere Vaccarino a riconsiderare la sua decisione, per poter offrire la possibilità di visionare il film ai cittadini. “Iddu – L’ultimo padrino” è scritto e diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza e vede come protagonisti Elio Germano nel ruolo di Matteo Messina Denaro e Toni Servillo nel ruolo di Catello Palumbo, un ex detenuto. La trama si ispira a eventi di cronaca reali e inizia nei primi anni 2000, quando Palumbo viene contattato dai servizi segreti in un tentativo di raggiungere il latitante Messina Denaro.

Il film ha suscitato discussioni nella comunità, non solo per la sua tematica, ma anche per le possibili connessioni personali di Vaccarino con la storia narrata, dato che si sospetta che uno dei personaggi, Catello Palumbo, possa essere ispirato alla figura di Antonio Vaccarino. A rafforzare il legame con il passato mafioso della zona, la recente morte della madre di Messina Denaro, Lorenza Santangelo, ha richiamato ulteriormente l’attenzione sulla storia della mafia in Sicilia.

Queste reazioni dimostrano come il passato mafioso continui a influenzare la vita e la cultura locales e come, nonostante la morte del boss, il suo lascito continui a generare polemiche e dibattiti. La decisione del cinema di non proiettare “Iddu” è emblematicamente rappresentativa del complesso rapporto di una comunità con la sua storia e la sua cultura, che spesso è intrisa di elementi controversi e dolorosi.

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