giovedì, Ottobre 3, 2024
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Reti gas europee, Fitch: outlook stabile con supporto normativo, rischi a lungo termine

Secondo un nuovo report di Fitch Ratings, gli operatori delle reti del gas in Europa hanno rating stabili, a condizione che le politiche finanziarie e i quadri normativi rimangano favorevoli. L’unica eccezione citata è Czech Gas Networks Investments, ora in Rating Watch Positive dopo l’annuncio dell’acquisizione da parte di CEZ. Fitch evidenzia come le reti del gas beneficino di una buona visibilità nei ricavi, con aspettative che le prossime revisioni normative nel Regno Unito, Italia e Repubblica Ceca adotteranno un approccio generalmente positivo.

Tuttavia, ci sono rischi a lungo termine legati al calo dei consumi di gas naturale e all’incertezza riguardo ai gas rinnovabili e allo sviluppo dell’idrogeno, il che potrebbe portare a una crescente pressione normativa. I profili regolamentati delle reti del gas nell’area EMEA vengono considerati favorevoli grazie a rischi minimi relativi a materie prime e volume, garantendo così una redditività prevedibile e una generazione consistente di flussi di cassa. In passato, la diversificazione aziendale ha comportato alcuni rischi di credito, ma recenti operazioni come la vendita di Tallgrass da parte di Enagas e l’interesse di Italgas per 2iRete Gas indicano che le reti del gas stanno cercando di rafforzare le loro attività nazionali.

Fitch prevede che nel breve termine, la spesa in conto capitale sarà principalmente orientata a garantire la sicurezza e l’efficienza delle infrastrutture esistenti. Gli investimenti a lungo termine, d’altro canto, si concentreranno sulla transizione energetica e sull’integrazione dell’idrogeno. L’Europa ha compiuto progressi nel sostenere le iniziative per l’idrogeno, con alcuni corridoi che hanno ricevuto lo status di progetti di interesse comune. La direttiva sul pacchetto H2 e gas offre indicazioni normative che dovrebbero essere incorporate nella legislazione nazionale a partire dal 2025.

Tuttavia, l’adozione dell’idrogeno green è ancora lontana dal diventare competitiva in termini di costi. Di conseguenza, l’ambito di applicazione previsto per il suo utilizzo a medio termine si sta notevolmente restringendo rispetto agli ambiziosi obiettivi fissati dall’UE per il 2030.

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