sabato, Ottobre 5, 2024
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Il monologo che non ha mai visto la luce

Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega, ha accusato la Rai di aver censurato un suo monologo scritto per la trasmissione “Che sarà” condotta da Serena Bortone. Durante un’intervista, la scrittrice ha rivelato che il suo intervento, previsto per il sabato precedente le elezioni regionali, non è andato in onda a causa della sua dichiarazione pubblica a favore del candidato del centrosinistra, Luciano D’Amico. La Rai ha giustificato la decisione sostenendo che la messa in onda violava le regole aziendali relative alla par condicio, che impongono imparzialità nei contenuti durante i periodi elettorali. L’emittente ha comunicato che la redazione ha autonomamente deciso di non trasmettere il monologo, informando la Direzione del motivo della censura.

Il caso ha sollevato un acceso dibattito politico, con le opposizioni che hanno denunciato un clima di controllo governativo sulla televisione di Stato. Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito Democratico, ha definito inaccettabile la censura subita dalla scrittrice, citando il fatto che la Rai ha bloccato una voce di rilievo in un contesto di libertà di espressione. Ruotolo ha sottolineato come il comportamento della Rai rappresenti un passo oltre verso una forma di controllo politico dei media, arrivando a definire la situazione come “Telemeloni”, un chiaro riferimento all’attuale governo.

Inoltre, il dibattito è stato riacceso anche a seguito della notizia che un altro monologo, quello di Antonio Scurati previsto per la trasmissione, è stato anch’esso bloccato. Il tema della libertà di espressione e della par condicio sta quindi diventando centrale, mettendo in discussione la reale indipendenza dei mezzi di comunicazione di Stato italiano.

Le polemiche continuano a crescere, evidenziando un clima di attenzione crescente riguardo alla gestione del dibattito pubblico attraverso i media, in particolare in un contesto sempre più polarizzato come quello attuale. La questione solleva interrogativi sulla relazione tra politica e informazione nel paese.

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