sabato, Ottobre 5, 2024
HomeAttualità e CronacaGiustizia sopraffatta: 10 miliardi di link illeciti

Giustizia sopraffatta: 10 miliardi di link illeciti

La nuova legge contro il pezzotto, voluta dal governo Meloni, stabilisce sanzioni automatiche per gli utenti e pene detentive per gli operatori delle telecomunicazioni che non segnalino tempestivamente alle autorità le violazioni della legge sul copyright. Tra i critici di questa normativa spicca Diego Ciulli, responsabile degli Affari governativi di Google Italia, che avverte che la legge rischia di sovraccaricare il sistema giudiziario senza effettivamente combattere la pirateria.

Ciulli, tramite un post su LinkedIn, ha sottolineato come il Senato, sotto la dicitura di “contrastare la pirateria”, abbia approvato una norma che obbliga le piattaforme digitali a comunicare all’autorità giudiziaria tutte le violazioni di copyright di cui hanno conoscenza, accumulando numeri impressionanti: per Google il totale è di oltre 9 miliardi di URL. Questo comportamento, secondo Ciulli, oltre ad essere inattuabile, potrebbe portare a una congestione delle autorità competenti, sottraendo risorse alla vera lotta contro la pirateria.

La legge prevede multe automatiche che vanno da 150 a 5.000 euro per gli utenti che utilizzano servizi o dispositivi pirata, come i decoder illegali. Tuttavia, con le recenti modifiche, il Parlamento ha anche introdotto obblighi per i gestori delle piattaforme: devono fermare le trasmissioni illegali entro 30 minuti dalla notifica e segnalare le violazioni. La mancata denuncia può comportare pene fino a un anno di carcere, un aspetto contestato con forza dagli esponenti del settore tecnologico.

Le reazioni alla legge non si sono fatte attendere, con numerosi professionisti e associazioni del settore tech come Asstel e Aiip che hanno espresso preoccupazione. Giovanni Zorzoni, presidente di Aiip, ha messo in guardia su un potenziale blocco delle risorse di rete già limitate e ha evidenziato la necessità di una revisione periodica delle risorse oscurate. A suo avviso, invece di imporre filtri incessanti, sarebbe importante sbloccare risorse non più utilizzate illegalmente.

In sintesi, la nuova legge anti-pezzotto solleva dubbi significativi sia sul piano pratico che su quello giuridico, in particolare riguardo alla sua capacità di combattere efficacemente la pirateria senza compromettere il funzionamento del sistema giudiziario e le risorse disponibili nel settore tecnologico.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI