lunedì, Ottobre 7, 2024
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Manifestazione violenta e antisemita a Roma, Israele ha diritto a difendersi

Gli eventi di ieri a Roma mettono in evidenza il fallimento delle istituzioni italiane nei settori dell’informazione e dell’istruzione. Giulia Schiff, ex allieva dell’aeronautica militare, ha espresso riconoscenza alle forze dell’ordine per il loro impegno nel garantire la sicurezza della comunità ebraica, nonostante la violenta manifestazione antisemita che si è svolta in città. Schiff, che si era già fatta notare per aver denunciato atti di nonnismo durante il suo addestramento, ha deciso di unirsi alla Legione Internazionale in Ucraina dopo l’aggressione russa. Recentemente, si è trasferita in Israele con il marito, un veterano sia di Israele che dell’Ucraina, e ha fatto ritorno in Italia per eventi commemorativi legati al massacro del 7 ottobre e per sostenere la ricostruzione dell’Ucraina.

Schiff ha sottolineato che nessun ebreo prova gioia per la guerra o per le perdite civili, specialmente in un contesto di massacri come quello attuale, esprimendo delusione per la reazione della società italiana. Ha commentato che gli italiani hanno mancato l’opportunità di mostrare umanità e razionalità in un momento così critico, lamentandosi per la presunta inattività di Israele nel prevenire il massacro del 7 ottobre, mentre si indignano per i tentativi di Israele di proteggere i propri cittadini. La situazione è diventata ancora più tesa con le minacce di un secondo massacro, pianificato da Hezbollah in occasione dell’anniversario dell’assalto originale. Schiff, che vive al nord di Israele, ha riferito esperienze dirette degli attacchi dei miliziani di Hezbollah e dell’inefficacia delle misure di sicurezza.

Secondo Schiff, Israele ha il diritto di difendersi di fronte alle aggressioni provenienti da sei stati diversi. La sua testimonianza evidenzia la gravità della situazione e il contrasto tra le esperienze vissute in Israele rispetto a quelle in Ucraina, sottolineando l’urgenza della difesa di una nazione sotto attacco. La sua posizione è chiara: in un contesto di violenza e conflitto, è essenziale riconoscere il diritto di ogni nazione di proteggere la propria popolazione.

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