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L’ascesa del Gin nei consumi del settore horeca in Italia

Il gin ha un potenziale significativo per emergere nel mercato italiano del fuori casa, come evidenziato dalla ricerca di CGA by NIQ. Attualmente, il gin & tonic si posiziona al quarto posto tra i cocktail preferiti dagli italiani, subito dopo Aperol Spritz, Mojito e Campari Spritz. Per incrementare la sua popolarità, è fondamentale innovare il servizio, creando cocktail che si integrino nella cultura italiana dell’aperitivo, presentando il gin tonic come un’alternativa valida agli aperitivi tradizionali.

Dallo studio emerge che il 25% dei consumatori di gin ritiene essenziali le raccomandazioni dei baristi nella scelta delle bevande. I barman, quindi, hanno un ruolo influente sulle preferenze dei drink, specialmente in contesti dove il gin non è una scelta tradizionale. Attualmente, il 16% degli italiani consuma gin nei locali, una percentuale leggermente inferiore alla media globale del 19%. Il gin risulta più popolare di altre bevande alcoliche come rum (14%) e whisky (12%), ma rimane dietro agli aperitivi (42%) e agli amari (34%).

Fattori chiave nell’ordinazione del gin includono la reputazione del brand (49% degli intervistati) e la qualità del servizio (34%). Per quanto riguarda i tipi di gin, il mercato italiano è dominato dai brand britannici, mentre il 52% degli italiani preferisce gin aromatizzati, con gusti come limone (28%), lime (23%), arancia (20%) e pompelmo (17%). Il gin, inizialmente consumato principalmente nei locali notturni, sta trovando spazio anche in occasioni più tranquille, come cene nei ristoranti e aperitivi, dove viene spesso accompagnato da cibo.

Il 33% degli italiani ordina gin durante momenti di relax, il 30% per godere dell’esperienza, il 29% per il suo sapore e solo il 19% in contesti sociali. Le statistiche mostrano che il 78% degli italiani ordina gin nelle pizzerie e il 73% nei ristoranti, ma le percentuali sono più basse nei bar notturni (47%) e nelle discoteche (22%).

Luca Gerosa, Sales Industry Leader di Italia, commenta che nonostante il gin non sia mai riuscito a imporsi totalmente in un mercato dominato da aperitivi tradizionali, i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori suggeriscono un’evoluzione delle sue occasioni di consumo, permettendo così al gin di guadagnare una posizione più rilevante nel mercato italiano.

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