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mercoledì, Ottobre 9, 2024
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Roma, operatore televisivo ferito a manifestazione pro Pal

A Roma, si è svolto un nuovo corteo a favore della Palestina, durante il quale un operatore televisivo è stato ferito alla testa da una bottiglia lanciata da un manifestante. L’incidente è avvenuto all’interno della stazione della metropolitana Eur Fermi, dove i partecipanti al corteo, dopo aver raggiunto Largo Pella nei pressi del palazzo della Nuvola, si sono introdotti in gruppo nel servizio di metro. La manifestazione mirava a richiedere la libertà per la Palestina, esprimendo solidarietà attraverso slogan e striscioni.

I manifestanti sono partiti dalla stazione di metro Laurentina, percorrendo le strade fino a Largo Pella, dove erano presenti misure di sicurezza da parte della polizia, con veicoli blindati disposti per contenere il corteo. Nonostante la presenza della polizia, i partecipanti hanno continuato a mostrare il loro sostegno per la causa palestinese, esponendo messaggi di protesta. Uno degli slogan chiave recitava: “Dalle scuole alle università, alle strade della nostra città ‘Palestina Libera’”, segnale della mobilitazione giovanile e di un’unità nella lotta per i diritti del popolo palestinese.

Durante il corteo, i manifestanti hanno anche lanciato cori che denunciavano presunti infiltrati all’interno del movimento e chiedevano la liberazione di Tiziano, un giovane arrestato durante una manifestazione precedente, avvenuta sabato scorso a piazzale Ostiense, dove avevano avuto luogo violenti scontri con le forze dell’ordine. Questa reiterata richiesta ha dimostrato la continuità della mobilitazione e la volontà dei manifestanti di non fermarsi di fronte alla repressione.

Circa un centinaio di persone hanno partecipato all’evento, evidenziando il coinvolgimento di diverse fasce della società, in particolare studenti e giovani attivisti. La manifestazione di Roma si inserisce in un contesto più ampio di proteste a livello nazionale e internazionale in supporto della Palestina e contro le ingiustizie percepite. La violenza durante il corteo, come l’aggressione all’operatore TV, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla gestione delle manifestazioni, rimandando a interrogativi più ampi riguardanti la libertà di espressione e il diritto di manifestare.

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