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martedì, Ottobre 15, 2024
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Migranti su un pattugliatore della Marina in viaggio verso l’Albania

Sul pattugliatore Libra della Marina Militare, diretto in Albania, ci sono 16 migranti provenienti dalla Libia, dieci dall’Egitto e sei dal Bangladesh. I salvataggi sono stati effettuati dalla Guardia Costiera italiana in acque internazionali. L’arrivo in Albania è previsto tra domani e mercoledì mattina, e i migranti saranno portati all’hotspot di Schengjin per controlli sanitari e identificazione. Coloro che ricevono un provvedimento di rimpatrio saranno trasferiti al Cpr di Gjader, mentre gli altri possono richiedere asilo con procedure accelerate di 28 giorni. Chi otterrà la protezione sarà trasferito in Italia per richiedere il permesso di soggiorno; coloro a cui verrà negato saranno invece rimpatriati dal Cpr.

Circa 200 membri delle forze dell’ordine, tra cui poliziotti, carabinieri e finanzieri, gestiranno i centri a Schengjin e Gjader, mentre la polizia penitenziaria vigilerà sui provvedimenti restrittivi nel centro di Gjader. La questione dei centri in Albania suscita polemiche politiche. Elly Schlein, leader del Pd, accusa il governo Meloni di investire 800 milioni di euro in un accordo di deportazione che viola i diritti fondamentali, a scapito di altre necessità, come la riduzione delle liste d’attesa.

Riccardo Magi, segretario di Più Europa, critica l’aumento delle tasse da parte di Meloni, sostenendo che essa intenda finanziare i centri di detenzione per migranti piuttosto che investire in servizi pubblici essenziali come asili, ospedali e scuole. Enrico Borghi di Italia Viva definisce l’apertura dei centri per migranti in Albania una misura costosa e inefficace, avvertendo che una volta terminato l’effetto visivo, ci si renderà conto di aver speso inutilmente un miliardo di euro che avrebbero potuto essere investiti nel miglioramento delle forze dell’ordine e nella gestione dell’immigrazione in Italia.

Il dibattito politico sull’immigrazione e sui centri di detenzione si intensifica, con le opposizioni che esprimono preoccupazione per l’uso dei fondi pubblici e la gestione dei diritti dei migranti. La situazione continua a evolversi, con attese sia sul fronte delle politiche migratorie sia sulle reazioni pubbliche e politiche.

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