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martedì, Ottobre 15, 2024
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Aumento della miopia

Negli ultimi decenni, la miopia tra bambini e adolescenti è diventata una problematica globale in crescita, con studi recenti che prevedono oltre 740 milioni di giovani a rischio entro il 2050. Tra il 1990 e il 2023, la percentuale di miopi tra i 5 e i 19 anni è aumentata dal 24% al 36%, con un tasso particolarmente alto in Asia, dove il Giappone registra anche l’86%. In contrasto, il Paraguay ha il tasso più basso, dello 0,84%. Questa tendenza preoccupa, poiché senza interventi, si stima che quasi il 40% della popolazione giovanile potrebbe affrontare queste problematiche.

Fattori come l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e la scarsa esposizione alla luce naturale sono cruciali nel peggioramento della vista. Anche pratiche educative esigenti nei primi anni di vita possono influenzare l’insorgenza della miopia. Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha aumentato i casi di miopia, poiché i giovani hanno avuto meno opportunità di giocare all’aperto, essenziale per la prevenzione. Uno studio di Hong Kong ha evidenziato un aumento di casi tra i bambini di 6-8 anni durante il lockdown.

La miopia, che impedisce di vedere chiaramente gli oggetti lontani, è legata a fattori genetici e ambientali. L’utilizzo prolungato di dispositivi digitali e una minore esposizione alla luce naturale aggravano il problema, con potenziali complicazioni serie in età adulta, come il distacco della retina e il glaucoma. La gravità della miopia aumenta con l’età in cui si manifesta.

Difformità geografiche emergono anche in relazione alla prevalenza della miopia. In Africa, i tassi sono più bassi rispetto all’Asia, probabilmente per la minore esposizione a dispositivi elettronici e a un’educazione formale meno precoce. In Asia, la combinazione di un’educazione intensa e ridotto tempo all’aperto ha portato a un incremento notevole dei disturbi visivi.

È necessaria un’azione immediata per affrontare questa crisi della salute visiva. Screening visivi regolari e consapevolezza da parte di genitori e insegnanti sono cruciali. La promozione di sane abitudini visive e l’applicazione della regola del “20-20-20” possono fare la differenza. La cooperazione tra famiglie e istituzioni è fondamentale per preservare la salute oculare dei giovani e contrastare questa crisi.

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