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giovedì, Ottobre 17, 2024
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Tumori, speranza dai batteri trasformati in vaccini contro il cancro

Un team di ricercatori della Columbia University di New York ha sviluppato batteri modificati geneticamente per creare vaccini personalizzati contro il cancro, rappresentando una promettente forma di immunoterapia. I batteri probiotici progettati istruiscono il sistema immunitario a combattere le cellule tumorali, aprendo la porta a una nuova classe di vaccini microbici in grado di adattarsi a ciascun paziente e di prevenire anche recidive future.

Finora, gli studi condotti su modelli murini di cancro al colon retto e melanoma hanno mostrato che questi vaccini batterici potenziano il sistema immunitario, contribuendo a ridurre o eliminare i tumori senza danneggiare il tessuto sano. Il vaccino ha dimostrato un’efficacia superiore rispetto ai vaccini terapeutici a base di peptidi utilizzati in studi clinici precedenti. Secondo Andrew Redenti, uno dei ricercatori coinvolti, la forza di questo approccio risiede nella sua capacità di attivare sinergicamente i vari rami del sistema immunitario, particolarmente utile per trattare tumori solidi resistenti ad altre forme di immunoterapia.

Il vaccino batterico ha dimostrato di controllare la crescita dei tumori e di prolungare la sopravvivenza nei modelli murini. Nicholas Arpaia, professore associato, ha sottolineato che ogni cancro presenta peculiarità uniche, rendendo possibile la personalizzazione dei batteri per attaccare le mutazioni genetiche specifiche di ciascun tumore. Questo approccio mira a stimolare il sistema immunitario del paziente nel riconoscere e distruggere le cellule tumorali.

Da oltre un secolo, i batteri sono utilizzati nel trattamento del cancro, e i ricercatori hanno scoperto che alcuni possono colonizzare i tumori e attivare una risposta immunitaria. L’approccio attuale si basa su un ceppo probiotico di E. coli, geneticamente modificato per regolare l’interazione col sistema immunitario e indurre l’eliminazione delle cellule tumorali. I batteri ingegnerizzati producono neoantigeni, che avviano la risposta immunitaria contro le cellule tumorali.

Per applicare questa tecnologia nei pazienti, il primo passo consisterebbe nel sequenziare il cancro e identificare i neoantigeni unici. I batteri verrebbero successivamente prodotti in grandi quantità per fornire questi antigeni e fattori immunomodulatori, direzionandosi verso i tumori e stimolando il sistema immunitario a combatterli. Grazie alla rapidità nella produzione dei batteri rispetto ad altre piattaforme vaccinali, questo metodo rappresenta un’opzione innovativa e promettente nel campo della terapia contro il cancro.

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