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HomeEconomia e FinanzaDalla Rivitalizzazione degli Edifici alla Revisione delle Spese

Dalla Rivitalizzazione degli Edifici alla Revisione delle Spese

La manovra economica del 2025 prevede un intervento da 30 miliardi di euro, con misure come tagli alla spesa pubblica e limitazioni ai bonus per i “nuovi nati”. Tra le principali misure ci sono il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e l’introduzione della Carta Dedicata a te, che offrirà 1.000 euro ai genitori con un Isee inferiore a 40.000 euro per le spese iniziali dei neonati. In aggiunta, è previsto un incremento del bonus per gli asili nido e l’assegno unico non sarà più conteggiato nell’Isee.

Per garantire fondi freschi, i ministeri dovranno ridurre le spese del 5%, mentre la spesa sanitaria non verrà intaccata e potrebbe aumentare fino a 3 miliardi rispetto alla legge di bilancio precedente. Anche le banche e le assicurazioni dovranno contribuire con circa 3,5 miliardi, inclusi anticipi su imposte differite attive.

La riduzione del cuneo fiscale e della tassazione Irpef rappresentano oltre la metà della manovra. Si prevede una struttura di aliquota che renda i redditi sotto 20.000 euro esclusivamente contributivi, con un eventuale incremento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti fino a 35.000 euro. Un’ipotesi avanzata è di abbassare l’aliquota intermedia per i redditi fino a 50.000 euro.

Verranno introdotte detrazioni fiscali legate al numero dei componenti famiglia e può essere introdotto un “quoziente familiare” come prima misura di supporto alla famiglia. Si prevede inoltre di rivedere la soglia per gli sconti fiscali al 19%, attualmente fissata a 120.000 euro, e di estendere la decontribuzione per le mamme lavoratrici.

Incentivi all’occupazione per giovani e donne nel Mezzogiorno saranno confermati, così come la decontribuzione per le imprese nella ZES e incentivi all’autoimprenditorialità nei settori chiave. La soglia di esenzione dei fringe benefits aumenterà e sarà rivista per destinare fondi ad affitti e mutui.

Il bonus ristrutturazioni sulla prima casa sarà prorogato al 50%, mantenendo l’agevolazione. Le pensioni riceveranno un’indicizzazione completa rispetto all’inflazione e potranno aumentare le pensioni minime. Infine, saranno stanziate risorse per il rinnovo dei contratti pubblici nel triennio 2025-2027.

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