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mercoledì, Ottobre 30, 2024
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Alla soglia degli 80: Un viaggio attraverso la carriera

Addio a Teri Garr, l’attrice nota per il suo ruolo di Inga nel celebre film “Frankenstein Junior”, scomparsa a 79 anni a Los Angeles dopo una lunga battaglia contro la sclerosi multipla. Garr ha rivelato la sua malattia nel 2002 e, dopo aver subito un aneurisma nel 2006, si è ritirata dalle scene nel 2011. Dopo il ritiro, ha intrapreso un percorso di attivismo, diventando una figura di riferimento per la National Multiple Sclerosis Society e condividendo apertamente la sua esperienza di vita con la malattia.

Nata nel 1944 a Lakewood, Teri Garr ha iniziato la sua carriera come ballerina, recitando anche in diversi film accanto a Elvis Presley, prima di unirsi al cast de “La conversazione” di Francis Ford Coppola. Tuttavia, il ruolo che l’ha consacrata come icona del cinema è quello di Inga, l’assistente di Gene Wilder in “Frankenstein Junior”. Il film, diventato un cult, le ha garantito fama a livello internazionale. Tra le sue interpretazioni più memorabili vi sono scene indelebili, come il famoso sketch della candela e i numerosi giochi di parole con allusioni piccanti, accentuati dal suo marcato accento tedesco.

In aggiunta al suo ruolo in “Frankenstein Junior”, Teri Garr è stata nominata all’Oscar come migliore attrice non protagonista nel 1983 per la sua performance in “Tootsie”, un altro film di successo in cui recitava accanto a Dustin Hoffman. Garr è ricordata anche per il suo ruolo come madre di Phoebe Buffay, interpretato da Lisa Kudrow, nella celebre serie “Friends”. La sua carriera cinematografica include anche film come “Fuori orario” (1985) diretto da Martin Scorsese e “Prêt-à-Porter” (1994) di Robert Altman.

Dopo la diagnosi di sclerosi multipla, Teri Garr ha dedicato la sua vita a sostenere vari progetti e organizzazioni, diventando un’importante ambasciatrice per la National Multiple Sclerosis Society. In un’intervista ha descritto come il suo corpo, una volta considerato un alleato, fosse diventato un nemico a causa della malattia, esprimendo la difficoltà di affrontare il successo a Hollywood mentre veniva a patti con il suo stato di salute.

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