Il giorno dopo il deludente risultato elettorale del Movimento 5 Stelle in Liguria, Giuseppe Conte esprime una certa amarezza, ma ribadisce l’importanza del processo costituente avviato ad agosto. Riconosce di assumersi le responsabilità, sottolineando che il calo dell’affluenza, che ha toccato oltre il 50%, è alla base della sconfitta e che questo riflette un sentimento di disillusione tra gli elettori, convinti che “tutti i partiti siano uguali”.
La leadership di Conte è messa in discussione, ma lui afferma che è normale discutere di essa in mancanza di consenso. Risponde anche alle critiche di Matteo Renzi riguardo alla coalizione, con una battuta che mette in dubbio il contesto da cui provengono tali accusazioni. Nonostante le difficoltà, Conte e il Movimento non si intendono piangere addosso, ma stanno lavorando su proposte alternative rispetto a quelle del governo.
La senatrice Elisa Pirro collega la sconfitta al calo di partecipazione al voto e nota un incremento di critiche interne al Movimento in vista dell’assemblea costituente, aspetto che può influenzare negativamente i risultati futuri. Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, ritiene che la discordia tra Conte e Grillo non sia il tema principale, ma piuttosto la necessità di ridefinire il progetto del Movimento per attrarre nuovamente gli elettori.
Le fonti parlamentari rivelano che figure come Renzi e Grillo hanno potuto festeggiare a distanza la debacle del M5S, condividendo critiche contro Conte. In particolare, Danilo Toninelli ha accusato il presidente di avere allontanato il Movimento dalle sue origini, affermando che le candidature non sono state decise democraticamente dagli iscritti. Toninelli sostiene che la responsabilità della sconfitta ricade su Conte, anziché sul Movimento.
Paola Taverna risponde alle accuse di Toninelli chiarendo che le liste elettorali rappresentano il Movimento e non solo Conte. Riconosce il risultato insoddisfacente in Liguria, ma sottolinea che la guerra interna sta danneggiando maggiormente il M5S rispetto a quello che sperano di fare contro il centrodestra, considerato il vero avversario. La tensione interna al Movimento rimane alta e le prospettive future dipenderanno dall’esito dell’assemblea costituente.