Emergono dettagli inquietanti dall’interrogatorio di Chiara Petrolini, una studentessa di 21 anni di Traversetolo, accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere per la morte e la sepoltura dei suoi due figli neonati. Durante l’interrogatorio, Chiara ha raccontato di aver trovato il primo neonato, nato la sera del 12 maggio 2023, mentre i suoi genitori erano fuori casa. Nonostante le contrazioni, ha dichiarato di non ricordare il giorno del parto. Il corpo del primo bambino è stato rinvenuto sotto la finestra della sua stanza a settembre 2024, un mese dopo il ritrovamento del secondo neonato.
La studentessa ha affermato di aver partorito di notte e di aver tagliato il cordone ombelicale, un evento che ha portato i magistrati a considerare che il bambino potrebbe essere morto per emorragia, poiché il cordone sarebbe stato tagliato senza “costrizione dei vasi”. Gli investigatori stanno attualmente esaminando se il primo bambino fosse vivo al momento della nascita. Chiara è accusata di omicidio volontario per il primogenito, ma la custodia cautelare ai domiciliari è stata richiesta solo in merito al secondo figlio.
L’interrogatorio ha svelato testimoni che hanno riferito di aver notato la ragazza “senza pancia” nei mesi precedenti i parti. Dopo il ritrovamento del secondo neonato, Chiara ha descritto il bambino come “con gli occhi aperti, ma non emetteva suoni”. Nell’ansia per la situazione, i genitori hanno interrogato Chiara su cosa fosse accaduto e se fosse stata lei a causare la morte dei neonati, evidenziando un’incredulità e un’impossibilità di comprendere quanto accaduto.
Attualmente, la procura sta conducendo indagini approfondite sul caso mentre si attendono i risultati delle analisi sui corpi dei neonati, che potrebbero fornire ulteriori elementi sulla responsabilità di Chiara Petrolini. Questa tragica vicenda ha sollevato interrogativi sulla salute mentale e sulle dinamiche familiari, con la comunità scossa dalla gravità della situazione.