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Un Passato Dimenticato: Ignorando Tangentopoli e Berlusconi

La storia di Luciano D’Adamo è straordinaria e toccante. Nel 2019, a Roma, subì un incidente stradale che gli fece perdere la memoria dai primi anni ’80 in poi. Questo evento drammatico gli ha fatto perdere oltre quarant’anni di vita, lasciandolo nel buio su chi fosse o cosa fosse successo nel suo passato. Al suo risveglio in ospedale, D’Adamo si era convinto di avere 23 anni e non riconosceva né i suoi familiari, né personaggi noti come Berlusconi o Francesco Totti.

Dopo l’incidente, egli non riusciva a riconoscere sua moglie e suo figlio. L’idea di avere un figlio di trent’anni lo lasciò incredulo, e le fotografie che gli mostrava il ragazzo non suscitavano alcun ricordo. D’Adamo parlò di un momento di terrore quando si guardò nello specchio e vide un uomo anziano invece del giovane che si aspettava di vedere. Questo shock lo portò a dubitare della propria identità.

Luciano racconta di aver appreso, attraverso i medici, che il tempo era passato e che ci troviamo nel 2019. Non riusciva a comprendere come fosse possibile, vivendo ancora nel 1980 nella sua mente. La mancanza di memoria non riguardava solo i suoi affetti, ma anche eventi storici, culturali e sportivi. Non sapeva chi fosse Totti e ignorava i successi della sua squadra di calcio, la Roma, e degli azzurri ai campionati del mondo.

D’Adamo si trovò a dover affrontare un mondo che non riconosceva, non comprendendo nemmeno le tecnologie moderne. Non conosceva termini come “navigatore” o eventi come Tangentopoli, l’omicidio di Falcone e Borsellino, o la caduta del muro di Berlino. Il suo percorso per ricostruire la realtà è estremamente difficile. Si affida a internet per apprendere, rendendosi conto di quanto la tecnologia sia fondamentale per il suo recupero.

Nonostante la sua resilienza e buona disposizione, Luciano esprime un profondo rammarico per la vita perduta. Scoprire la morte di sua madre e non avere ricordi del suo funerale lo ha colpito duramente. Oggi, D’Adamo combatte per riconnettere i fili della sua esistenza, consapevole che la memoria è essenziale per una vita piena.

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