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Chi erano e perché commettevano omicidi

Il libro di Andrea Volpe, membro delle Bestie di Satana, racconta la sua esperienza e gli eventi legati agli omicidi avvenuti tra gli anni ’90 e inizio 2000. Il titolo “Il più bel trucco del diavolo” è co-scritto con Gianluca Herold e rappresenta un’importante testimonianza. Volpe ha confessato gli omicidi di tre suoi coetanei: Chiara Marino e Fabio Tollis nel 1998, Mariangela Pezzotta nel 2004, e ha anche indotto al suicidio Andrea Bontade. In una lunga intervista, Volpe ha espresso la sua volontà di raccontare: “Cominciare a parlare, a raccontare, è stato un enorme sospiro di sollievo”.

Le Bestie di Satana erano un gruppo di giovani attivi nella scena musicale alternativa milanese, in particolare nel metal. Le loro azioni violente, spesso associate a pratiche sataniche, portavano a una certa fascinazione mediatica. Tuttavia, Volpe ha chiarito come in quel periodo le vittime fossero per lui semplici ostacoli da rimuovere. Il libro, disponibile anche su Amazon, esplora il culmine della violenza del gruppo e la loro scoperta da parte delle autorità dopo l’omicidio di Pezzotta, che ha dato il via a inchieste e processi.

Nonostante le loro azioni, diverse persone scomparse o trovate morte sono state collegati alle Bestie di Satana, ma senza conseguenze legali per il gruppo. Nel 2007, il processo ha condannato otto membri, tra cui Nicola Sapone e Paolo Leoni a ergastolo. Altri, come Marco Zampollo e Eros Monterosso, hanno ricevuto pene lunghe. Andrea Volpe, Mario Maccione e Pietro Guerrieri sono stati rilasciati dopo aver scontato le loro pene, mentre l’unica donna, Elisabetta Ballarin, sta completando la sua pena con l’affidamento in prova.

Il racconto di Volpe si propone di far luce su un capitolo oscuro della storia recente italiana, cercando di comprendere le motivazioni e le dinamiche di un gruppo che ha destato scalpore in tutto il paese, oscillando tra realtà e mito di una presunta setta satanica.

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