Fratelli d’Italia difende il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, coinvolto in un caso controverso relativo alla Therapia Srl, centro medico di cui possiede il 10%. Le opposizioni, incluse il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, accusano Gemmato di conflitto di interessi, poiché la Therapia offre servizi sanitari privati impiegando una convenzione con l’Asl di Bari. Tale accordo, stipulato per tre anni per la gestione di emocomponenti, ha sollevato preoccupazioni sull’opportunità di un politico con partecipazioni in strutture private in tale contesto.
Gemmato ha risposto alle accuse tramite un post su Facebook, negando ogni conflitto di interessi e descrivendo le contestazioni come infondate e strumentali politicamente. Secondo lui, non avrebbe responsabilità nella gestione della società e il Garante della concorrenza ha già certificato la non sussistenza di conflitti. Ha sottolineato che il governo Meloni e il ministro Schillaci sono impegnati a correggere le liste di attesa nel sistema sanitario, attribuendo le inefficienze alla gestione precedente della sinistra.
Tuttavia, le opposizioni continuano a chiedere le dimissioni di Gemmato, ritenendolo inadeguato. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha espresso che non può continuare nel suo ruolo, mentre Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle ha criticato Gemmato accusandolo di promuovere un servizio privato rispetto a quello pubblico.
Fratelli d’Italia ha risposto con compattezza, giudicando le accuse della sinistra come ridicole e una manovra per distogliere l’attenzione dalla mancanza di proposte politiche credibili. Giovanni Donzelli, esponente di FdI, ha denunciato l’attacco come un tentativo della sinistra di attaccare la destra anziché fare autocritica. Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI, ha anche evidenziato gli investimenti significativi del governo Meloni per migliorare la sanità, e ha contestato le critiche quelle della sinistra per i fallimenti passati.
In termini di chiarimenti sulla convenzione con l’Asl, fonti di Therapia Srl hanno specificato che operano sotto una rigorosa vigilanza per la qualità e sicurezza, senza ricevere compensi da parte dell’Asl, rispondendo così alle preoccupazioni emergenti su questa collaborazione.