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    HomeAttualità e CronacaOltre 200 morti al giorno per fattori di rischio modificabili

    Oltre 200 morti al giorno per fattori di rischio modificabili

    In Italia, oltre il 45% delle morti per tumore è associato a fattori di rischio modificabili, comportamentali e ambientali, rappresentando circa 80.000 decessi all’anno su un totale di 180.000. Nonostante questo, l’Italia destina solo il 6,8% della spesa sanitaria alla prevenzione, un valore inferiore alla media europea, posizionandosi all’ottavo posto tra i Paesi dell’UE. Francesco Perrone, presidente dell’Aiom, sottolinea la necessità di colmare questo divario per garantire qualità nelle cure e sostenibilità del servizio sanitario.

    Ogni giorno ci sono circa 1.000 nuove diagnosi di cancro in Italia, un numero in aumento. Tuttavia, gli investimenti in oncologia non sono proporzionati alla crescente domanda di assistenza, portando a un deficit di personale e posti letto. Negli ultimi dieci anni, sono stati ridotti oltre 1.100 posti letto in Oncologia, aggravando le lunghe liste d’attesa. Inoltre, esiste una carenza di medici e infermieri, con differenze significative tra le regioni.

    Il costo del cancro in Italia è di circa 20 miliardi di euro all’anno, di cui almeno 5 miliardi sono sostenuti dai pazienti, i quali affrontano spese significative per trasporti, esami e visite specialistiche. La precarietà economica dei pazienti oncologici, definita tossicità finanziaria, è una preoccupazione crescente.

    Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Aiom, mette in evidenza la resilienza dell’oncologia italiana e l’importanza dei ‘Patient-reported outcomes’ (Pro) per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questi strumenti consentono una valutazione più precisa dei bisogni dei pazienti e possono supportare anche i medici nella loro pratica.

    Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, evidenzia ulteriori criticità nell’assistenza psiconcologica e domiciliare, suggerendo la creazione di Reti oncologiche regionali per migliorare l’accesso ai trattamenti e rendere i processi più appropriati. Attualmente, i pazienti devono attendere quasi 14 mesi per trattamenti innovativi, mentre in Germania il tempo d’attesa è di soli 3 mesi.

    L’Aiom si impegna a garantire percorsi diagnostici e terapeutici uniformi attraverso linee guida e controlli di qualità. Infine, Perrone conclude sottolineando l’importanza dell’oncologia per il servizio sanitario e il bisogno di un dialogo costante con le istituzioni per migliorare il sistema e sostenere la ricerca clinica indipendente.

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