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Il convegno “La visione italiana sulle Terapie Avanzate” si è tenuto recentemente a Roma con l’obiettivo di offrire alle istituzioni proposte pratiche per migliorare l’accesso alle Terapie Avanzate (TA). La priorità è accelerare il passaggio dalla ricerca clinica al trattamento effettivo dei pazienti, ottimizzando le prestazioni dei centri di riferimento e sfruttando le competenze tecnico-scientifiche italiane.

Le TA presentano un potenziale innovativo significativo ma richiedono approcci innovativi per garantirne l’espansione. L’iniziativa “retreAT”, avviata nel 2023 dall’OTA (Osservatorio Terapie Avanzate), mira a garantire che i pazienti idonei possano accedere a queste terapie, ed è entrata nella sua fase operativa nel 2024. L’OTA affronta anche la questione della sostenibilità delle TA, estendendo l’analisi oltre i costi, analizzando l’intero percorso di vita di questi farmaci complessi.

Le TA, classificabili come medicinali eterogenei, richiedono studi clinici con follow-up prolungato. Di conseguenza, l’ottimizzazione della raccolta di dati tramite Real World Evidence (RWE) diventa cruciale per migliorare la ricerca e favorire un contesto normativo favorevole, posizionando l’Italia come leader nella sperimentazione clinica nel settore.

In quanto trattamenti complessi e personalizzati, le TA richiedono un approccio multidisciplinare e strutture adeguate, evidenziando disparità regionali nel sistema sanitario italiano. È essenziale sviluppare strategie per riorganizzare i centri clinici, creando una rete che garantisca accesso equo a livello nazionale. La gestione dei pazienti è fondamentale per la sostenibilità delle TA, rendendo necessario un coordinamento efficace.

Per affrontare queste sfide, si suggerisce l’istituzione di una cabina di regia nazionale, comprendente esperti e associazioni di pazienti, per stabilire criteri minimi di accreditamento per i centri clinici. La formazione del personale è essenziale per uniformare l’approccio alla cura dei pazienti su tutto il territorio. Inoltre, sarà cruciale definire un DRG (Diagnosis Related Groups) specifico per le Terapie Avanzate.

In sintesi, il convegno ha sottolineato l’importanza di politiche e azioni strategiche per garantire l’accesso equo a trattamenti innovativi, sostenendo la necessità di coordinamento e formazione nel settore delle Terapie Avanzate.

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