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Aggressione all’infermiera dell’ospedale Cervello di Palermo: i dettagli dell’episodio

Si allunga la lista delle aggressioni ai danni di operatori sanitari in Italia, con un recente episodio avvenuto all’ospedale Cervello di Palermo. Domenica 13 ottobre, un’infermiera è stata aggredita verbalmente e fisicamente dal padre di un bambino ricoverato nel reparto di Terapia intensiva. La situazione è degenerata a causa di motivi futili, portando l’aggressore a spingere l’infermiera a terra, costringendola a richiedere assistenza medica. Altri operatori sanitari presenti sono intervenuti per bloccare l’aggressore, ma durante la colluttazione, un’altra infermiera ha subito danni agli occhiali.

Le violenze ai danni del personale sanitario si stanno verificando in diverse regioni italiane. Solo la settimana precedente, un equipaggio del 118 è stato aggredito nel quartiere Zen di Palermo mentre interveniva per un incidente stradale. In questo caso, i medici e gli infermieri sono stati contusi, e il mezzo di soccorso è stato danneggiato dopo che un gruppo di persone ha lanciato oggetti, lamentando un presunto ritardo dell’ambulanza. Fabio Genco, direttore della centrale operativa del 118 di Palermo, ha espresso la necessità di non tollerare ulteriormente queste aggressioni.

A Foggia, altri episodi di violenza hanno coinvolto infermieri, con un 18enne arrestato dopo aver picchiato due operatori. Le aggressioni sembrano essere sempre più frequenti, suscitando preoccupazione tra le organizzazioni sindacali. Giovanni Cucchiara, segretario aziendale della Fials, e Giuseppe Forte della segreteria provinciale della Fials di Palermo hanno commentato che la situazione sta diventando insostenibile, sottolineando che quasi quotidianamente si verificano episodi di violenza. Hanno avvertito che, a questo ritmo, diventerà sempre più difficile per gli operatori sanitari lavorare in condizioni di sicurezza.

I rappresentanti sindacali hanno chiesto alle Istituzioni di adottare misure urgenti per prevenire ulteriori atti di violenza negli ospedali, poiché eventi del genere rappresentano un serio rischio per la sicurezza del personale e compromettono la qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai pazienti.

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