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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Alberto Matano chiama i Carabinieri: santone aggredisce l’inviata in diretta

La situazione del presunto santone di Miggiano, Kadir, sta diventando sempre più preoccupante. Questo uomo, che si autodefinisce “fratello di Cristo”, è già stato denunciato due volte dalle famiglie di alcuni suoi seguaci per presunti atti di plagio. Recentemente, Kadir ha aggredito fisicamente le inviate dei programmi televisivi “La Vita In Diretta” e “Pomeriggio 5”. L’episodio è stato mostrato in diretta da Alberto Matano, che ha commentato la gravità della situazione. Ha definito Kadir come una persona in uno stato di delirio, affermando che ha bisogno di aiuto. Matano ha espresso preoccupazione per la sicurezza della giornalista Barbara Di Palma, intervenendo per garantire che la situazione fosse gestita in modo sicuro.

Durante l’aggressione, mentre l’inviata di “La Vita In Diretta” si ricollegava con il conduttore, Kadir ha continuato ad aggredire verbalmente e fisicamente le giornaliste, strappando i microfoni dalle loro mani. Barbara ha descritto l’episodio come “una sfuriata inenarrabile” e ha confermato che numerosi cittadini del paese sono accorsi per assistere alla scena. La tensione è aumentata quando l’aggressività e le minacce di Kadir sono diventate evidenti, portando Matano a chiedere di allontanare la sua collega e a contattare i Carabinieri.

Alberto Matano ha esortato la redazione a chiamare immediatamente le forze dell’ordine, dichiarando che la situazione era intollerabile e che la sicurezza di Barbara era la priorità. Ha espresso allerta per il comportamento violento di Kadir, sottolineando la gravità delle minacce rivolte alle giornaliste. La diretta mostrava un momento di crisi, evidenziando come non fosse accettabile che i giornalisti subissero aggressioni mentre svolgevano il loro lavoro in un contesto pubblico.

In conclusione, questa vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza dei giornalisti, specialmente in situazioni di confronto con soggetti che mostrano comportamenti violenti e instabili. La speranza è che l’intervento delle forze dell’ordine possa garantire la tutela dei professionisti del settore e prevenire futuri episodi di violenza.

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