antonio ricci striscia la notizia


Antonio Ricci è il regista e fondatore di Striscia la Notizia e in una recente intervista per Libero ha parlato della sua trasmissione che gli è costata in questi decenni ben quattrocento querele (più o meno).

“Se mi sono rotto di fare Striscia la Notizia? No, perché sono curioso. Striscia mi permette di soddisfare quotidianamente la mia curiosità, di sfogarmi e di fare casino. È un buon modo per non annoiarmi. Siamo a quota quattrocento querele, più o meno. Nessuna persa. Anzi, una. Sono stato condannato per colpa di un fuori onda di Vattimo, ma poi ho fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e ho vinto. La cosa bella era la scritta sull’atto: “Antonio Ricci contro lo Stato italiano”, che soddisfazione. Questo però non è coraggio, io la chiamo incoscienza”. […]  “Qualche anno fa avevo delle rogne con Emilio Fede. Un giorno lo vedo a Milano 2, era in piazza. Io ero all’ultimo piano di un residence mansardato. Per impressionarlo sono uscito sul davanzale della mansarda e dal tetto mi sono messo a fissarlo. Poi ho realizzato che le tegole eran viscide e ho pensato che morire per Emilio Fede sarebbe stato imperdonabile. Sono rientrato”.

Per poter andare in onda regolarmente Antonio Ricci ha stipulato un accordo verbale con Silvio Berlusconi che persisterebbe anche ora dopo la sua morte.

“Io ho sempre problemi con l’azienda. Ho stipulato un patto con Silvio Berlusconi che resiste anche con Pier Silvio: in trasmissione sono libero, ma i danni sono a carico mio. In ogni caso io non ho esclusive con nessuno, mai avute”.

Insomma, quelle quattrocento querele se l’è pagate tutte Antonio Ricci di tasca sua. L’intervista poi prosegue e il regista racconta un aneddoto choc su Alda D’Eusanio che personalmente non ricordavo.

“Io e Silvio Berlusconi abbiamo litigato eccome” […] Il trash fa parte della vita, ma non mi scandalizza. Ecco, c’è stato un momento in cui la televisione era peggio del Paese reale. Mi ricordo un programma di Alda d’Eusanio su Rai 2 che andava al pomeriggio ed era veramente pessimo, mandava in onda storie di famiglie incasinate, con il postino che era un perverso polimorfo, la moglie una scambista drogata che si travestiva. Cose agghiaccianti e taroccatissime. Mi sono accorto che le mie figlie lo guardavano. Così le ho fatto un po’ la guerra e lei per tutta risposta è andata in onda con una maglietta molto interessante con su scritto “Ricci calmati, fatti una s3ga”. Oggi una roba del genere sarebbe impensabile”.

Alda D’Eusanio nei primi anni 2000 era on fire.



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