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giovedì, Ottobre 17, 2024
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Assegnati 8 milioni di euro

È stato approvato il Museo delle Foibe, che sorgerà a Roma, grazie al sostegno unanime della commissione Cultura della Camera. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla premier Giorgia Meloni e dall’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. La Camera dei Deputati ha approvato il museo dopo il via libera del Senato avvenuto a luglio. Questo museo sarà dedicato alle vittime delle foibe, un luogo di memoria per ricordare le sofferenze degli italiani e degli esuli istriani, fiumani e dalmati durante il Secondo Dopoguerra.

È previsto un finanziamento complessivo di 8 milioni di euro, suddivisi in tre milioni per il 2024, tre milioni per il 2025 e due milioni per il 2026. Per il funzionamento annuale del museo saranno necessari ulteriori 50 mila euro. È prevista anche la creazione di una Fondazione a supporto dell’iniziativa, costituita dal Ministero della Cultura e dalla Regione Lazio. Federico Mollicone, relatore del provvedimento e presidente della Commissione Cultura della Camera, ha espresso soddisfazione per l’approvazione, sottolineando l’importanza di “ricucire la memoria del dopoguerra tra destra e sinistra”.

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha evidenziato il museo come un luogo simbolo per far emergere dalla dimenticanza i “ricordi” trascurati dalla storia. La proposta di un Museo sulle foibe è stata inizialmente formulata dal governo il 31 gennaio, a seguito di un impulso della premier Meloni e di Sangiuliano. Questo museo ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria della tragedia vissuta dagli italiani del confine orientale e dell’esodo che colpì le comunità istriane, fiumane e dalmate dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Sangiuliano ha affermato che realizzare questo museo è un dovere storico nei confronti degli esuli che hanno subito la dittatura comunista di Tito, sottolineando l’importanza di trasmettere queste memorie alle nuove generazioni. Inoltre, il museo si propone di essere un custode della memoria collettiva e nazionale, ricordando gli orrori dei totalitarismi del XX secolo. Si vuole che il museo non solo serva a commemorare il passato, ma anche a educare le generazioni future su una parte fondamentale della storia italiana.

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