mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Atleta nella Senna: “In acqua ho visto e sentito cose che è meglio non raccontare”


C’è chi ha vomitato, chi si è sentito male, chi ha “visto e sentito cose che è meglio non raccontare“: quasi ogni atleta che ha gareggiato nel triathlon alle Olimpiadi di Parigi si è lamentato della nuotata che ha dovuto fare nella Senna, fiume che ha il divieto di balneazione da oltre cento anni.

L’atleta Tyler Mislawchuk, che ha chiuso la gara maschile in nona posizione, ha dichiarato: “Non sono venuto qui per arrivare tra i primi dieci, ma ho dato tutto quello che avevo, ce l’ho messa tutta e non ho rimpianti, lo rifarei, anche se ho vomitato dieci volte. La Senna non era pulita, ma lo rifarei“. Dello stesso parere anche l’atleta Jolien Vermeylen che ha spiegato: “Ho bevuto molta acqua, quindi sapremo domani se starò male o no. Ovviamente non ha il sapore di Coca-Cola o Sprite. Mentre nuotavo sotto il ponte, ho annusato e mi sono detta ‘non pensare troppo’. La Senna è sporca da cento anni, quindi non si può dire che la sicurezza degli atleti sia una priorità. Se la gara non avesse avuto luogo sarebbe stato un peccato per l’organizzazione, per Parigi, per la Francia. Era oggi o mai più, e non potevano nemmeno annullare del tutto la gara. Ora non resta che sperare che non ci saranno troppi atleti malati. Ho preso i probiotici, ho bevuto il mio Yakult, non potevo fare di più, avevo l’idea di non bere acqua, ma ne ho bevuta troppa”.

Il portale ThatSoFab ha raccolto varie lamentele e fra le tante ne ha riportate un po’: “Zero rispetto per noi atleti” / “Ho annusato e visto cose che è meglio non raccontare” / “Ho bevuto molta acqua, spero di non ammalarmi” / “Indecente nuotare qui, ma la gara si faceva oggi o mai più“.

Il fiume parigino è stato dichiarato non balneabile per oltre 100 anni. Un divieto che è caduto questa estate, dopo un investimento di 1,5 miliardi di dollari fatto proprio per consentire agli atleti di nuotare. L’acqua della Senna è contaminata da escrementi umani e animali e da inquinanti chimici che arrivano dal deflusso dei rifiuti industriali. In particolare, ad essere osservati speciali sono i batteri: Escherichia Coli e batteri enterococchi. Questi batteri, soprattutto se passano per via orale, possono essere responsabili di una serie di patologie quali nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.



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