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Auto, i sindacati in piazza a Roma: il governo convochi Stellantis a Palazzo Chigi

Questa mattina a Roma i sindacati del settore automotive, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, hanno scioperato con lo slogan “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”. La manifestazione, cui hanno partecipato circa 20mila persone, ha avuto come obiettivo la difesa dell’occupazione e il rilancio dell’industria dell’auto in Italia, partendo dai siti di Stellantis. Il corteo è partito da piazza Barberini e si è diretto verso piazza del Popolo, con la presenza dei segretari generali dei sindacati dei metalmeccanici: Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, oltre ai leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Anche alcuni rappresentanti di sindacati europei e mondiali erano presenti.

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso la preoccupazione sul futuro del settore automotive e ha chiesto impegni chiari e concreti da parte del governo e delle aziende. Ha sottolineato l’importanza di audire Elkann, evidenziando le responsabilità storiche di Stellantis verso l’Italia e l’importanza di mantenere l’impegno di rilancio del settore. Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha riaffermato la volontà del suo partito di sostenere le battaglie dei lavoratori di Stellantis.

Maurizio Landini ha descritto il settore dell’auto come strategico ma a rischio, senza prospettive chiare né un piano industriale definito. Ha chiesto al governo di convocare le parti sociali, Stellantis e le aziende della componentistica a Palazzo Chigi per discutere il futuro del settore. Luigi Sbarra ha esortato Stellantis a rispettare gli impegni assunti con i sindacati e il governo, richiedendo investimenti e un aumento della capacità produttiva per salvaguardare i posti di lavoro. Pierpaolo Bombardieri ha aggiunto che è necessario un intervento del governo per abbassare i costi dell’energia, ritenuti troppo elevati, per supportare l’industria automobilistica. La giornata ha quindi messo in luce le preoccupazioni riguardanti il futuro dell’industria dell’auto e l’importanza di un impegno comune per affrontare le sfide del settore.

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